Più di duecento milioni di euro in meno da parte della Regione per congelare ai residenti più bisognosi le addizionali Irpef e Irap. Che nel Lazio sono tra le più alte d’Italia. Il combinato disposto tra aumento della spesa sanitaria per il Covid, il crollo delle entrate e il calo del Pil ha spinto la giunta Zingaretti a tagliare di due terzi il famoso fondo taglia tasse, cioè le risorse che dal 2014 via Cristoforo Colombo utilizza per sterilizzare ai contribuenti con reddito sotto i 35mila euro lordi di euro la parte regionale di Irpef e Irap e il bollo auto. E’ quanto informa ‘’Il Messaggero’’, rilevando che nella legge di Bilancio che da domani sbarca alla Pisana, “il Fondo per la riduzione per la pressione fiscale” vale 130 milioni di euro di euro contro i 344 milioni del 2020. Con i quali 2 milioni di persone si sono viste esentare da queste imposte.
Guardando il testo approvato dalla giunta, è stata la Cgil a scoprire il taglio. Spiega a ‘’Il Messaggero’’ il segretario del Lazio Natale di Cola, domani atteso in audizione alla Pisana; «Nel bilancio della Regione per il 2021 c’è un abbassamento della spesa corrente, che in larga parte viene recuperata con la riduzione dei 200 milioni di euro al fondo taglia tasse. Noi chiediamo che aumentino le risorse e che in ogni caso le risorse stanziate vengano utilizzate per sterilizzare gli effetti dell’addizionale Irpef per chi guadagna meno di 35mila euro».
Secondo Di Cola, la decisione della giunta Zingaretti «va in controtendenza rispetto al governo, che le tasse – anche se in misura per noi insoddisfacente per i redditi più bassi – si accinge a tagliarle». Il Lazio, uscito da meno di un anno dal commissariamento della sua spesa sanitaria, applica i livelli più alti consentiti dalla legge per le sue addizionali.
Guardando all’Irpef c’è un aliquotadell’1,73 per cento per i redditi a 15mila euro, del 2,73 nello scaglione fino a 28mila euro, del 2,93 fmo a 55mila euro, del 3,23 tra i 55mila e i 75mila euro. L’aliquota per l’addizionale Irap è al 4,82 per le imprese e di un punto in meno per le cooperative.
Soltanto l’addizionale Irpef consente ogni anno di incamerare 350milioni di euro.Daniele Leodori, vicepresidente del Lazio con delega alle politiche di Bilancio, spiega che «si proverà ad aumentare la dotazione del “fondo taglia tasse. Se non riusciremo ad aggiungerne altre, abbiamo chiesto al Consiglio regionale, dove da domani è in discussione la manovra, o di concentrare tutte le esenzioni sui redditi Irpef sotto i 23mila euro, oppure rimodulare lo sconto per chi guadagna meno di 35mila euro. Ci siamo dati 120 giorni per trovare una soluzione, anche perché sul fronte dell’Irap, siamo ottimisti dopo la decisione del governo di stanziare 8 miliardi per le Regioni proprio per tagliare questa imposta».
Leodori ci tiene a sottolineare che i margini di manovra del Lazio sono molto risicati. «La crisi seguita al Covid ha ridotto le entrate e aumentato le uscite per sostenere l’economia reale, senza dimenticare l’aumento della spesa sanitaria. Se non bastasse, la Corte dei Conti ci ha chiesto di aumentare i fondi di salvaguardia; quello per le svalutazioni dei crediti è passato da 160 a 320 milioni. Ma questa è una manovra che aumenta di 180 milioni gli investimenti, garantendo insieme al raddoppio dei fondi Ue una crescita del Pii tra il 2,5 e il 3 per cento all’anno, e taglia la spesa improduttiva di 68milioni».
Ma il taglia tasse non è l’unica incognita sul bilancio per la Regione Lazio. Via Cristoforo Colombo ha chiesto al governo 250 milioni di euro in più per coprire la spesa destinata all’assistenza ospedaliera per imalati di Covid e l’acquisto dei vaccini. L’esecutivo, però, è pronto a concederne non più di 80.
Mancano all’appello 130 milioni di euro, senza i quali la sanità del Lazio – già sotto piano di rientro – potrebbe in estrema istanza rischiare di tornare in commissariamento.