Lo spettacolo della Formula E aìl’Eur sarà soltanto un ricordo. Addio ai sorpassi mozzafiato, addio all’indotto da 70 milioni annui per la città. Dopo 5 edizioni, le monoposto elettriche non correranno più nel circuito cittadino tra il Palazzo dei Congressi e il Colosseo Quadrato, anche se il contratto scade nel 2026. Manca solo l’ufficialità, ma la decisione degli organizzatori e della Fia non dovrebbe cambiare. Lo scrive ‘’La Repubblica’’ rilevando che nel calendario ufficiale della prossima stagione, annunciato ieri, accanto la nazione Italia – che ospiterà la 7a e 1’8 a tappa, il 13 e il 14 aprile manca la città ospitante.
È l’unica casella vuota. Non è una bocciatura per la città e la sua organizzazione. Il motivo è solamente tecnico e meccanico, dovuto agli sviluppi che le monoposto hanno avuto negli ultimi anni. Questa la spiegazione degli organizzatori: «II secondo aggiornamento riguarda un probabile cambio di sede in Italia. Questo fa seguito a una revisione da parte degli esperti della Formula E e della Fia delle gare della stagione scorsa Roma, dove la nuova vettura GENS, più veloce e più potente, ha raggiunto i limiti del circuito stretto e con curve a gomito nel circuito all’Eur.
La Formula E sta valutando sedi alternative, compresi i circuiti permanenti, per mantenere un evento nel mercato chiave italiano». Le ipotesi al vaglio sono diverse, ma la decisione ancora non è presa. Si sta provando a ipotizzare di adeguare il circuito dello Eur, ma l’impresa è ardua.
Tra le idee, c’è anche l’autodromo di Vallelunga, a 30 chilometri da Roma: una possibilità per non perdere del tutto la Formula E. Novità sono attese a breve. È anche una questione di sicurezza per i piloti, che rispetto al passato raggiungono velocità maggiori.
Se chi si lamentava del traffico che l’evento creava abbozza un sorriso, la maggior parte della città (20 mila gli spettatori in media) è amareggiata. Perché l’evento, trasmesso in 180 paesi del mondo, consentiva un ritorno economico di 70-90 milioni.