Nel 2022 a Roma sono state emesse 318 mila Carte d’identità elettroniche (Cie): 33 mila in più del 2021 quando ne sono state fatte 285 mila. Nei primi quattro mesi del 2023, invece, sono state emesse 120 mila Cie. L’obiettivo, considerando che per il 2023 si sta procedendo al ritmo di circa 30 mila al mese, è di arrivare a un numero che va dai 340 mila (senza considerare agosto, quando normalmente si registra un calo delle richieste) a 360 mila (considerando una base di 12 mesi) Carte d’identità elettroniche totali emesse per l’anno in corso. Tuttavia i tempi di attesa per i cittadini sono in risalita: dai 17 giorni di dicembre 2022 si è arrivati agli 85 attuali.
È quanto ha illustrato Gaetano Altamura, direttore dei Servizi anagrafici delegati del Campidoglio, nel corso della commissione capitolina Innovazione tecnologica e statuto presieduta da Riccardo Corbucci del Pd. Secondo Altamura, il numero di Cie prodotte dagli uffici comunali “è spropositato se lo paragoniamo ad altri Comuni: ogni anno è come se il Comune di Roma facesse la Cie a tutto il Comune di Bologna”. Da qui i tempi di attesa che sono risaliti dal dicembre scorso ma secondo Altamura sono ben distanti dai 7 o 10 mesi denunciati da alcuni residenti.
“Abbiamo messo su un sistema di rilevazione dei tempi, ne vengono fatte tre al giorno: alle 9, alle 12 e alle 16. Il sistema è magmatico e in evoluzione, quindi per prevenire una aleatorietà del dato facciamo cento rilevazioni mensili che ci consentono di individuare il termine medio di attesa – ha spiegato il dirigente -. La Cie, a differenza della residenza, può essere rilasciata da qualunque Municipio. Non bisogna andare per forza presso il proprio Municipio: se l’utente non accoglie il primo appuntamento disponibile in un altro Municipio ovviamente si prolungano i tempi di attesa”.
“In ogni caso la media dei tempi di attesa al 19 maggio, data dell’rilevazione, è di 85 giorni, tre mesi – ha concluso Altamura -. A dicembre eravamo scesi a 17 giorni, sono risaliti i tempi ma non sono i sette o dieci mesi di cui si è parlato. Napoli sta su 130 giorni, Milano dà appuntamento solo ai residenti e Roma invece il documento lo rilascia a tutt, Torino non dà più appuntamenti per il momento: e parliamo di Comuni che non sono paragonabili con Roma. È vero che dobbiamo migliorare, ma il trend è comunque di discesa sui tempi minimi di attesa, stiamo approntando un piano di sviluppo che presenteremo al sindaco e con cui daremo un ulteriore impulso, in virtù delle nuove assunzioni di personale in arrivo”.