Autobus, tram e metro più lente rispetto a quelle delle altre grandi città italiane. La raccolta differenziata dei rifiuti che, più che aumentare, perde colpi. Pochi investimenti in cultura e la sfiducia da parte dei romani nei confronti della politica. Immortalata cosi. Roma è il soggetto di una fotografia inquietante. A scattarla, in una lunga autodenuncia, è il Campidoglio nel Documento unico di programmazione approvato mercoledì dalla giunta Gualtieri e riportato da ‘La Repubblica’.
Intanto il Dup, l’atto che serve a determinare gli investimenti e i compiti da assegnare ai singoli uffici della macchina amministrativa comunale da qui ai prossimi tre anni, non fa sconti: per migliorare la qualità della vita dei romani, come si legge nell’analisi che apre le quasi 900 pagine del dossier capitolino, vanno migliorati 50 dei 122 indicatori che integrano l’indice di Benessere equo e sostenibile messo a punto da Istat e Cnel.
Nel 2021, raccogliendo dati a partire dal 2018, Roma zoppica su più fronti. Ma a impressionare sono soprattutto le condizioni in cui sono ridotti i trasporti. L’eredità è drammatica: gli autobus marciano a una velocità media di 13,1 chilometri orari contro i 19,2 raggiunti a livello nazionale, mentre i tram procedono a 10,9 chilometri orari contro i 17 registrati nel resto d’Italia. Persino le metro regalano dati inferiori alla media nazionale: 27,8 chilometri orari a fronte dei 28,5 registrati altrove.
Così non deve stupire se solo il 4,8% dei pendolari alla fine se la sente di promuovere i mezzi pubblici. A bus e treni lumaca corrisponde la gran bagarre quotidiana del traffico privato. Nella capitale ci sono 64 auto ogni 100 abitanti. Se ne contano di più solo a Catania, Torino e Verona. Insomma, tutti in auto o in scooter. Roma è seconda solo Bogotà per ore passate imbottigliati nei caos: sale così il numero di incidenti (437 ogni 100 mila abitanti contro i 288,7 della media nazionale) e il tasso di mortalità dei pedoni (1,5 ogni 100 mila abitanti, 0,9 in Italia).
Numeri che dettano l’agenda al sindaco e alla sua giunta anche per quanto riguarda le misure green: ancora poche le colonnine di ricarica per le auto elettriche (1,6 ogni 10 chilometri quadrati) e le aree pedonali (13,7 metri quadrati ogni 100 residenti). Non solo trasporti.
Sul fronte della sicurezza sono più alti rispetto al resto d’Itaìia i dati relativi a borseggi, rapine e violenze sessuali. Più bassi quelli che riguardano omicidi e furti in casa. Chiusura con la cultura. Il patrimonio romano è sterminato, ma mal finanziato: Roma spende 30,3 euro a cittadino in cultura contro ¡ 44,4 degli altri grandi comuni.