“L”esigenza di servizi igienico strutturali provvisti di acqua corrente, mezzi detergenti e sanificanti in linea con le norme sanitarie anche aggravata dall’attuale situazione pandemica non era più rinviabile”, aggiunge Leonardo Di Matteo responsabile Trasporti del Pd Roma, che ha altresì evidenziato come “nel territorio comunale esistono oltre 250 attestamenti capolinea bus di linee urbane e suburbane, di cui solo 60 circa coperti da strutture fisse, prefabbricate e in muratura risalenti agli anni Settanta -Ottanta nella maggior parte dei casi ormai obsolete”. Entrano più nel dettaglio Claudio Chiovenda e Margherita Bruno, rispettivamente segretario e presidente circolo Pd Atac, i quali denunciano come “il proliferare di 220 bagni chimici sul territorio comunale creati da Atac, hanno rappresentato in questi anni un rimedio quasi peggiore del male stesso”.
Il Partito Democratico ha infatti constatato come ad oggi alcuni grandi capolinea presentino servizi igienici in struttura inagibili, oppure altri ne risultano addirittura sprovvisti – con convenzioni che coprono solo parte dell’arco temporale di esercizio – e alla mercé di atti vandalici.”I bagni chimici non potevano sostituirsi per caratteristiche e tipologia a strutture fisse, sia per motivi igienici che di decoro urbanistico: come aggravante, i costi di esercizio risultavano essere più alti rispetto a strutture in muratura” – concludono i dem Pelonzi, Zannola Piccolo e Di Matteo i quali auspicano che l’approvazione della mozione di oggi rappresenti “l’inizio di un processo virtuoso che contempli non solo un costante confronto tra la prossima Amministrazione Comunale e l’Azienda Atac ma anche il coinvolgimento di più soggetti affinché vengano istituite vere e proprie linee guida a cui attenersi per le strutture già presenti e le future realizzazioni dei capolinea bus”.