Elly Schlein vince a sorpresa la sfida ai gazebo contro Stefano Bonaccini, diventando la prima segretaria donna del Partito democratico: l’undicesimo inquilino del Nazareno nei quindici anni di vita del partito. Secondo dati ufficiali del Partito Democratico, con l’80 per cento dei voti scrutinati, Schlein è al 53,8 per cento, Bonaccini 46,2 per cento. Trainata dal consenso nelle grandi città, la deputata dem ribalta il risultato delle votazioni dei circoli, in cui si era fermata a 52.637 voti (il 34,88 per cento) contro le quasi 80 mila preferenze (circa il 52,8 per cento) di Stefano Bonaccini: Gianni Cuperlo 12.008 (il 7,96 per cento) e Paola De Micheli 6.475 voti (il 4,29 per cento).
“Cari tutti, care tutte. Ce l’abbiamo fatta. Vi sono immensamente grata perché insieme abbiamo fatto una piccola rivoluzione. Anche questa volta non ci hanno visto arrivare”, ha detto Schlein dal suo comitato elettorale in zona Testaccio a Roma. “Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi. Voglio ringraziare il segretario uscente Enrico Letta che ho sentito poco fa e a tutta la segreteria. Domani ci accorderemo per il passaggio di consegna”, ha aggiunto.
“Saremo un gran problema per il governo di Giorgia Meloni”, ha detto ancora Schlein. “Da oggi – ha aggiunto – daremo un contributo per organizzare l’opposizione in Parlamento e in tutto il Paese. A difesa di quell’Italia che fa più fatica – ha sottolineato la vincitrice delle primarie dem -, a difesa di quei poveri che il governo colpisce e non vuole vedere, dei lavoratori e lavoratrici precari, sfruttati, per alzare i salari e le loro tutele”. “La sicurezza sul lavoro e per difendere la scuola pubblica come primo grande strumento di emancipazione sociale, nel momento in cui il governo tace davanti ad una aggressione squadrista – ha proseguito Schlein -. Saremo al fianco degli studenti e delle studentesse e non li faremo passare”. “Saremo qui a fare le barricate contro ogni taglio o privatizzazione alla sanità pubblica”, ha ribadito la segretaria del Pd. “Un saluto caloroso a Bonaccini a cui faccio i complimenti e ringrazio per il confronto alto e rispettoso. Grazie anche a Cuperlo e De Micheli, ma anche a tutti i loro sostenitori perché domani lavoreremo insieme per l’interesse del partito e del Paese per l’unità”, ha proseguito.
Le dichiarazioni di Bonaccini
“Grazie ai volontari, grazie a tutti quelli che hanno dato una mano per far sì che quella di oggi sia stata un’altra bella grande giornata di democrazia e partecipazione. Siamo l’unico partito che può vantarsi” di questa partecipazione, ha detto Bonaccini nella sede del suo comitato elettorale a Casalecchio di Reno, a Bologna. “La prima cosa che vi chiedo è di mandare da qui un applauso e abbraccio ad Elly. L’ho sentita pochi minuti fa le ho fatto i complimenti” ha detto ancora. “Sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione di Elly e di tutta la comunità del partito democratico” ha detto ancora. “Un grande in bocca al lupo per la responsabilità che assumerà nelle prossime ore. Il Pd ha bisogno di rigenerarsi, veniamo da troppe sconfitte”, ha spiegato. “Ha prevalso Elly e ho detto sempre che avrei dato subito una mano”, ha aggiunto Bonaccini.
Chi è Elly Schlein
Esponente dell’ala movimentista del partito – “senza la base, scordatevi le altezze” è il suo slogan – Schlein è fautrice della svolta a sinistra: a favore del reddito di cittadinanza, del salario minimo, per l’abolizione del Jobs act renziano e per l’introduzione delle green tax. Sostenitrice della sanità pubblica – in queste ultime settimane si è battuta contro l’autonomia differenziata – Schlein punta su un cartello progressista con il movimento Cinque Stelle, allontanando la comunità democratica dai riformisti di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Deputata democratica – si è dimessa dalla carica di vicepresidente dell’Emilia-Romagna dopo l’elezione a Montecitorio – la nuova segretaria dem vuole rifondare il Pd dalle fondamenta: “Giustizia sociale e climatica? Sono inscindibili”, è la risposta che Schlein consegna ai giornalisti più di frequente. Nella sua mozione – si chiama “Parte da noi” – c’è tanta giustizia sociale ma non mancano riferimenti al cavallo di battaglia: i diritti civili. Sull’interruzione volontaria di gravidanza Schlein propone il superamento della legge 194 attraverso la garanzia di medici non obiettori.
Giovane e di buona famiglia – lei è una ragazza classe 1985 laureata in giurisprudenza, i genitori sono entrambi professori universitari – Elly Schlein ha triplice cittadinanza: svizzera, italiana e statunitense. Inizia la sua carriera politica partecipando alla campagna elettorale di Barack Obama negli Stati Uniti. Nel 2013 anima la mobilitazione di ‘Occupy PD’: l’occupazione di alcune sedi democratiche da parte dei giovani dem contro le scelte governiste dei vertici. All’opposizione della segreteria di Matteo Renzi, Schlein esce dal Pd e continua le sue battaglie con il rottamatore di sinistra Giuseppe Civati. Appassionata di cinema ma riservata sulla sua vita privata, qualche hanno fa in un’intervista televisiva disse “di aver amato molti uomini e molte donne” Ha una compagna che, dice, “non è un personaggio pubblico e non vuole diventarlo”.