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Stellantis, Cassino sempre più in bilico

A Cassino, la produzione nel terzo trimestre è crollata a 14.135 unità, segnando un pesante -28,3% rispetto al 2024

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Stellantis sempre più giù. Dati impietosi quelli divulgati dal segretario della Fim Cisl Ferdinando Uliano attraverso il report sulla produzione del terzo trimestre 2025. Rispetto al 2024, si registra un calo del -31,5% Nel dettaglio: Autovetture -36,3% (151.430 unità), Veicoli commerciali -23,9% (114.060 unità). Tutti gli stabilimenti hanno dati in flessione rispetto al 2024, con perdite comprese tra il -17% e il -65%.

Anche il 2025, come il 2024, chiuderà con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a inizio anno. Le previsioni per la chiusura dell’anno restano fortemente negative: poco più di 310.000 unità complessive, con le autovetture che scenderanno sotto le 200.000. A Cassino, la produzione è crollata a 14.135 unità, segnando un pesante -28,3% rispetto al 2024. Un dato in termini quantitativo più negativo nella storia dello stabilimento. Da quattro anni si lavora su un solo turno, con un impatto diretto negativo in crescendo sull’occupazione e sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Sono 10.600 le produzioni sulle due Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Le Maserati Grecale prodotte sono circa 3.535 e la versione full electric rappresenta solo il 4% sul totale.

Fino ad oggi, oltre 84 le giornate di fermo produttivo; nelle giornate lavorate, circa 600 lavoratori sono stati coinvolti nel Contratto di Solidarietà. Lo stabilimento – si legge ancora nel report – ha enormi potenzialità, ma senza un piano chiaro e tempi certi si rischia di prolungare l’incertezza. A Cassino è stata assegnata la nuova piattaforma STLA Large BEV, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025, è stato rinviato senza una nuova data: un rinvio che giudichiamo negativamente, poiché allunga la situazione negativa e aumenta il ricorso massiccio agli ammortizzatori.

 

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