Coltivare cannabis per uso terapeutico non è reato
Approvato dal Consiglio dei Ministri il pacchetto di depenalizzazioni


Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il pacchetto di depenalizzazioni che riguarda tra l’altro la guida senza patente e le violazioni delle regole da parte dei soggetti autorizzati alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico. Il provvedimento trasforma decine di reati, puniti solo con multa o ammenda e cioè senza reclusione, in illeciti amministrativi con sanzione pecuniaria immediatamente eseguibile. Nei casi in cui vengano contestate aggravanti, resta il profilo penale.
Chi sarà trovato, la prima volta, alla guida senza patente o con patente non in regola eviterà il processo penale e pagherà una sanzione più salata. Scatterà comunque la confisca del veicolo e in caso di recidiva resta la sanzione penale. Passa da reato a illecito amministrativo anche la violazione delle prescrizioni sulla coltivazione della cannabis, ma solo per i soggetti autorizzati a farlo a fini terapeutici: non rischia infatti più ricadute penali chi, autorizzato alla coltivazione per fini terapeutici o di ricerca, viola le prescrizioni. Fuori da questa cornice, coltivare cannabis resta reato.
Non rientra nel testo la depenalizzazione dell’immigrazione clandestina: sarà trattata in un testo ad hoc. (gc)