Raggi, autocritica sui nomi della giunta

La sindaca in diretta streaming fa mea culpa per alcune nomine

“Io non parlerei di debutto complicato, ci sono state delle valutazioni evidentemente sbagliate su alcune persone. Adesso abbiamo nuove persone che stanno lavorando con noi da tempo”. L’autocritica arriva direttamente dalla sindaca Virginia Raggi, in diretta streaming dal raduno della sua Giunta in un agriturismo ad Anguillara. Una decisione per cementare il rapporto, per realizzare quel famoso team building che ha però portato qualche disguido di troppo. Tre giorni in cui è successo di tutto. Il primo giorno è stata documentata la grande festa della giunta pentastellata, che ha voluto celebrare il proprio successo.

 

Una dimostrazione forse eccessiva che non è piaciuta a molti. Ma il secondo giorno è stato peggiore del primo: la Raggi ha girato un video con il suo telefonino in cui testimonia i cori rivolti a lei dai suoi colleghi di partito commentando il tutto con un “i giornalisti pagherebbero oro per avere queste immagini”. Ma qualcosa è andato storto, la sindaca non è riuscita a spegnere il suo device e i cori si sono tramutati in stornelli. Il tentativo di metterci una duplice toppa è stato ancora peggiore: prima la Raggi ha provato a rimuovere il video. Ma era troppo tardi: un fotografo l’aveva già salvato sul suo pc condividendolo poi sui social network. A quel punto, nella mattinata di ieri, la sindaca ha provato a smentire la sua presenza ad Anguillara, annunciando di essere appena arrivata. Un clamoroso autogol, perché a quel punto le opposizioni si sono levate.

 

Il Pd ha dichiarato che la sindaca ride a crepapelle mentre a Roma si piange. Anche Rocco Casalino, responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle e la Casaleggio Associati sono rimasti spiazzati da un’iniziativa di cui non erano stati informati e che ha creato parecchi grattacapi dal punto di vista dell’immagine. Perché il Movimento, in questo momento storico in cui Roma è sotto assedio, non può permettersi errori. È vero, i sondaggi stanno di nuovo dando ragione al partito voluto da Beppe Grillo, dopo un periodo di flessione. Ma lo è altrettanto che certe imprudenze possono costare carissimo. (MS)

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