Referendum, a Roma il No sfiora il 60%

Altissima l'affluenza, quasi il 70%. A Frosinone e Latina i contrari alla riforma hanno superato il 68%. Il No dilaga nelle periferie

Anche a Roma ha vinto in modo netto il No al referendum costituzionale . I voti contro la riforma sono stati il 59,42%, che equivale a 862.743 voti contro 589.049 Sì. Lo scarto quindi è di circa 270 mila voti. Tra bianche e nulle le schede sono state solo lo 0,67%. Anche l’affluenza è stata molto alta, in linea con il resto d’Italia, ovvero il 69,83%. Il risultato, dicono nostre fonti, sarebbe stato abbastanza omogeneo in tutti i municipi.

I municipi sono tutti in mano al No, escluso il I e il II, dove il Sì vince con uno scarto rispettivamente del 2% e del del 5%. Il No ha letteralmente dilagato nelle periferie e comunque al di fuori dell’anello ferroviario. Addirittura nel VI municipio ha superato il 70%.

Addirittura meglio per il No è andata in provincia, sfiorando il 62%, dunque incassando oltre un milione e 300 mila voti. In tutto il Lazio, i No sono stati il 63,32%, con un picco nelle province di Frosinone e Latina dove i contrari hanno superato il 68%”, per un totale di più di 1.900.000 consensi.

Le operazioni di voto si sono svolte in modo regolare in tutta la città, anche se alcuni cittadini hanno segnalato casi di matite copiative usate per scrivere sulle schede, il cui segno poteva essere cancellato con un normale gomma. Il Ministero dell’Interno ha però comunicato che le matite non cancellabili sono certificate.

Esultanti i Cinque Stelle, che, dopo questo referendum, si vedono proiettati verso il governo del Paese. La sindaca Virginia Raggi ha detto: “Vinto la democrazia. Hanno vinto gli italiani. Ora ricostruiamo il Paese. La nostra rivoluzione non si ferma, a Roma e in Italia”.  Il leader del movimento M5s, Beppe Grillo, arrivato ieri sera a Roma, ha chiesto “elezioni subito”

Il PD lascia ogni commento a Matteo Renzi. “E’ stata una bella giornata di democrazia”. E’ l’unica frase pronunciata da Graziano Delrio, lasciando la sede del Pd. Il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti e’ rimasto per oltre un’ora al Nazareno assieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, al ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, e al presidente del Pd, Matteo Orfini, commissario del PD a Roma. Soddisfattissimo invece Massimo D’Alema, leader storico romano. Ora il Partito Democratico dovrà preparare l’assemblea del partito, per ricostituire i gruppi dirigenti, presumibilmente a febbraio.

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