L’attico di Marra rimane sotto sequestro

Nonostante sia intestato alla moglie, l’attico, che è stato acquistato con 300.000 euro di Scarpellini, deve essere posto sotto sequestro

Michela Allegri e Paola Vuolo per Il Messaggero

 

L’attico che ha fatto tremare il Campidoglio è sotto sequestro. I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale hanno messo i sigilli all’appartamento dell’ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi in via Dei Prati Fiscali 258. Il provvedimento è stato eseguito su decreto del gip Maria Paola Tomaselli. E’ la casa dello scandalo, da qui è partita l’inchiesta della Procura che ha portato all’arresto del dirigente del Comune.

L’abitazione, oltre 150 metri quadri, è a cinque chilometri dal centro, la stessa dove Marra viveva e dove è stato arrestato lo scorso dicembre, mentre la moglie col resto della famiglia si è trasferita a Malta nel 2015. La vicenda coinvolge anche l’imprenditore Sergio Scarpellini (arrestato), che secondo i pm corrompeva pubblici amministratori – attraverso beni immobiliari – per trarre benefici per le sue società.

Marra, nel giugno 2013, all’epoca direttore del Dipartimento partecipazioni e controllo del Gruppo Roma Capitale, avrebbe comprato un appartamento Enasarco, con assegni tratti dal conto corrente dell’immobiliarista. La vicenda oggetto d’indagine risale a quando Marra era dirigente nella la giunta Alemanno e riguarda l’acquisto di una casa Enasarco nel quartiere di Prati Fiscali da parte della moglie di Marra. Una casa di oltre 150 metri quadri che, secondo l’accusa, sarebbe stata pagata con due assegni per un totale di 350mila euro provenienti da un conto di Scarpellini.

Ieri i carabinieri hanno sequestrato l’attico e anche il garage. Nel provvedimento di sequestro preventivo si legge che Scarpellini durante l’interrogatorio «ha evidenziato come Marra gli avesse richiesto in prestito la somma necessaria all’acquisto dell’appartamento. E ha affermato che fino a oggi non gli è stato restituito nulla, precisando come tale finanziamento fosse stato da lui effettuato esclusivamente in ragione della pubblica funzione di Marra, e che l’elargizione di denaro effettuata a Marra, e ad altri soggetti pubblici, era motivata dall’esigenza di non trovare ostacoli nella sua attività imprenditoriale».

L’illegalità del prestito, secondo il gip, è confermata anche da un’intercettazione ambientale in cui la segretaria di Scarpellini (anche lei indagata) istruiva il suo capo su cosa dichiarare agli investigatori per giustificare il prestito. Per gli inquirenti la segretaria dell’imprenditore avrebbe «istruito» Scarpellini «dopo avere avuto un colloquio con il funzionario pubblico».

L’attico è intestato alla moglie di Raffaele Marra, nel decreto si legge che il bene è comunque «sequestrabile» perché la moglie dell’ex dirigente «non può ritenersi persona estranea al reato». La donna avrebbe «tratto vantaggi» e era «indubbiamente a conoscenza della provenienza illecita degli assegni che lei stessa aveva utilizzato per l’acquisto dell’appartamento». La sindaca di Roma Virginia Raggi con una ordinanza firmata mercoledì scorso e pubblicata ieri sul sito del Comune ha conferito l’incarico di direttore del dipartimento personale del Comune, precedentemente di Raffaele Marra, al dirigente amministrativo Angelo Ottavianelli per la durata di tre anni. Nelle premesse si scrive che la posizione «si è resa vacante a far data dal 16 dicembre».

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