Centocelle, procura indaga per omicidio colposo

Secondo gli inquirenti il rogo sarebbe di natura dolosa. Vicino al camper trovata una bottiglia di liquido incendiario

Carcassa camper bruciato (Foto Omniroma)

La procura di Roma indaga per omicidio volontario e incendio doloso in merito alla morte delle tre persone uccise dal rogo del loro camper, questa notte. Le tre vittime facevano parte di una famiglia rom che da qualche tempo viveva in un camper parcheggiato nel parcheggio di un centro commerciale in zona casilina. Sulla vicenda indagano gli agenti della Digos e della squadra mobile. Al vaglio degli inquirenti ci sono alcune telecamere di sicurezza nei pressi del luogo dei fatti.

 

Ci sarebbe un video dell’incendio ad un camper nel parcheggio del centro commerciale Primavera a Centocelle dove questa notte sono morte tre sorelle di venti, otto e quattro anni. Le immagini del filmato sono al vaglio degli investigatori della polizia di Stato. Chi indaga in queste ore sta ascoltando parenti delle vittime e testimoni. A quanto si è appreso, al momento non si esclude nessuna pista: dalla vendetta maturata in ambienti rom a un gesto razziale, dall’incidente al gesto doloso.

 

Tracce di liquido infiammabile sarebbero state trovate all’esterno del camper bruciato nel parcheggio del centro commerciale Primavera a Centocelle in cui sono morte tre sorelle la scorsa notte: la ventenne, Elisabeth Halilovic, e le sorelline Francesca e Angelica, di 8 e 4 anni. La scientifica è al lavoro per ricostruire quanto accaduto al caravan che è andato completamente distrutto. Chi indaga allo stato non esclude nessuna ipotesi. Per fare chiarezza sulla vicenda sono in corso anche verifiche sul passato del padre che avrebbe avuto a che fare con la giustizia e che si è allontanato dal campo nomadi di via Salviati per andare a dormire con la famiglia nel parcheggio da circa un mese. Dalle prime informazioni pare avesse litigato con parte della famiglia che risiede tra il campo di Salviati e quello de La Barbuta. Nessuna persona è rimasta ferita nell’incendio: gli altri componenti della famiglia che erano nel camper (undici persone complessivamente) sono riusciti a scappare. Alcune persone avrebbero riferito di aver sentito un boato, un botto e poi le fiamme. Non è esclusa dagli investigatori la pista razziale e quella legata a dissidi con persone della zona legate forse ad uno spaccio di sostanze stupefacenti nel parcheggio.

 

“Alle 7.15 di questa mattina ero qui e ho visto il comandante Di Maggio, molto professionale, ha controllato meticolosamente tutto intorno”, ha dichiarato Carlo, uno dei primi ad essere arrivato sul luogo dell’incendio. Prosegue parlando dell’altro incendio avvenuto sabato sera. “Venerdì sera in Via Romolo Barlani c’è stato un altro camper bruciato. Probabilmente ci sarà qualcuno che ce l’ha con i rom. Ho visto delle cose brutte -conclude- non è proprio aria. I bambini non si toccano”.

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