Lazio: prima giunta Zingaretti, da LeU rosa nomi

Uno ciascuno da Mdp e SI. Spunta ipotesi ex leader Cgil Roma

(Foto Omniroma)

Si riunira’ oggi la prima giunta dell’era Zingaretti-bis, ma una poltrona, almeno per il momento, potrebbe ancora restare vuota: e’ quella di Liberi e Uguali, per cui il neorieletto governatore del Lazio ha ‘congelato’ la delega al Lavoro. In LeU pero’ non si e’ trovato un accordo tra le componenti di SI e Mdp, tant’e’ che al governatore sarebbe stata presentata una coppia di proposte, una per parte. I nomi che circolano nei boatos sarebbero quelli di Paolo Cento e Piero Latino, ma si parla anche di Miguel Gotor.

Nel dibattito interno, poi, si e’ inserito Daniele Ognibene, unico eletto di LeU al Consiglio regionale del Lazio (una voce dunque non trascurabile) lanciando, per “superare l’impasse”, la carta Claudio Di Berardino, per anni leader della Cgil di Roma e Lazio. Ora, a meno di convergenze dell’ultim’ora,
la palla passa a Zingaretti. Certo e’ che la presentazione anticipata della giunta – attesa per lunedi’ ma la Regione ha diffuso un comunicato venerdi’ pomeriggio – in LeU non ha fatto certo sorridere tutti. Molti, anzi, hanno storto il naso di fronte all’accelerata del governatore. Per trovare la quadra, in
ogni caso, sarebbe ormai questione di ore.

Oggi comunque Zingaretti riunira’ i suoi assessori, e sara’ a quanto pare una giunta molto politica: piu’ che provvedimenti, dal governatore si attendono indicazioni su come affrontare questo avvio di
legislatura.
Intanto anche in Consiglio si comincia a chiarire il quadrodella Pisana che verra’. Mauro Buschini, come previsto, e’ stato eletto all’unanimita’ capogruppo Pd. Gia’ assessore ai Rifiuti e ai Rapporti col Consiglio, ha fatto il pieno di preferenze il 4 marzo e nel puzzle del centrosinistra ‘compensa’ tra l’altro la mancanza di un rappresentante della provincia di Frosinone nella giunta regionale.
In settimana, inoltre, sono previsti gli incontri tra il centrosinistra e le forze dell’opposizione per trovare una agenda condivisa di provvedimenti da votare con consenso trasversale e superare cosi’ il rischio-paralisi dovuto all’assenza di una maggioranza stabile. Gia’ l’elezione del presidente del Consiglio regionale, alla prima seduta, sara’ un banco di prova: servono 26 voti e il centrosinistra ne controlla solo 25. Daniele Leodori (Pd, presidente uscente e ‘mr. preferenze’) dovrebbe farcela. Ma dove trovera’ i voti in piu’?

Alla Pisana molti sono pronti a scommettere che arriveranno dal M5s di Roberta Lombardi che a sua volta dovrebbe riuscire a portare a casa un vicepresidente (in pole ci sarebbe Devid Porrello); l’altro vice dell’Aula dovrebbe andare al centrodestra, che deve ancora chiarire chi occupera’ la posizione. Gli indizi puntano pero’ a Forza Italia, il gruppo piu’ numeroso (7 consiglieri) dello schieramento di centrodestra.

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