Tragedia a Livorno, esplosione al porto: morti due operai

Un ferito grave, altri contusi. Il sindaco Nogarin: "Tragedia immane"

Un’esplosione si è verificata nel primo pomeriggio di oggi, poco prima delle 14, in un serbatoio di etilene, il numero 62, nel porto industriale di Livorno, all’interno del deposito Costiero Neri, all’accosto 29 del porto. Lorenzo Mazzoni di 25 anni, e Nunzio Viola di 53 anni: questi i nomi dei due operai morti. La zona nel deposito di oli combustibili è stata completamente evacuata. Nell’incidente ci sarebbero anche un altro operaio ferito in gravi condizioni. I vigili del fuoco stanno lavorando per mettere in sicurezza la zona anche se non sì è sviluppato alcun incendio.

Secondo una prima ricostruzione gli operai stavano effettuando lavori di manutenzione e il serbatoio, che dopo l’esplosione si è inclinato, era stato svuotato. La violenza dell’esplosione ha prodotto un forte spostamento d’aria che oltre ai due operai morti ha investito anche altri lavoratori che erano nella zona. Secondo quanto spiegato dal 118 nessuno di loro ha dovuto far ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso ma alcuni sono stati medicati per contusioni o leggere ferite dai sanitari arrivati nella zona con le ambulanze.

LAVORAVANO FUORI DAL SERBATOIO. I due operai, dipendenti della Labromare di Livorno, morti nell’esplosione di un serbatoio che aveva contenuto acetato di etile, secondo una prima ricostruzione stavano lavorando all’esterno. Uno dei due operai era più esperto, l’altro più giovane. Al momento al 118 non risultano altre persone ferite, contrariamente a quanto scritto in precedenza. Il grosso deposito, il numero 62, nell’esplosione si è piegato appoggiandosi a un altro serbatoio vicino. I vigili del fuoco stanno cercando di verificare se vi siano ancora criticità in seguito a questo.

IL SINDACO: TRAGEDIA IMMANE. «Siamo di fronte a una tragedia immane. Tocca contare l’ennesimo incidente sul lavoro che strappa due uomini innocenti alle loro famiglie. In questo momento drammatico per tutta la città il mio primo pensiero è per loro. A queste mogli, madri, figli. A ognuno di loro va il mio più profondo cordoglio, il mio sostegno e la massima vicinanza». Lo afferma il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, che, di ritorno da impegni istituzionali in programma a Firenze, si è immediatamente recato sul luogo dell’incidente al porto, nella zona del deposito completamente evacuata dai vigili del fuoco in via cautelativa. «Più forte del dolore, in questo momento, è soltanto la rabbia. Perchè tutto questo è inaccettabile».

«Quanto ancora, mi chiedo, deve allungarsi l’elenco delle vittime e delle tragedie consumate sui luoghi di lavoro prima che si riesca a fare qualcosa? – ha aggiunto Nogarin – A tutti i lavoratori, in particolare a quelli che operano in ambiente portuale, la politica deve garantire costantemente la massima sicurezza e non le vuote chiacchiere». «La fine di una vita non ammette tentennamenti e impone risposte coraggiose; soprattutto impone risposte immediate – ha affermato Nogarin – In questo momento le autorità preposte sono impegnate a far luce su questa terribile vicenda, mi auguro che riescano a chiarire al più presto le dinamiche dei fatti e accertare le eventuali responsabilità».

MELONI: VICINI A FAMIGLIE. «Profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei due operai rimasti uccisi nell’esplosione di Livorno. La sicurezza, il diritto alla salute e l’integrità fisica sul posto di lavoro sono diritti inalienabile che Fratelli d’Italia si impegnerà con ogni sforzo a garantire. Nel 2018 non si può continuare a morire e rischiare la vita sul luogo di lavoro: il dato delle 13 mila vittime in 10 anni non degno di una nazione civile». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni

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