Molestie sul lavoro, Lazio regione con più vittime

16% contro media 8,9%. Confcommercio, bollino aziende molestie free

Il 16,4% delle donne nel Lazio ha subito molestie sul luogo di lavoro. Un dato imponente se si paragona alla media nazionale dell’8,9%. Dicono questo i dati elaborati e divulgati oggi da Confcommercio e Terziario Donna, nel corso di una conferenza nella sede romana dell’associazione. Molto più bassa la percentuale di lavoratori uomini vittime di molestie da parte di colleghe: circa il 3% sia a livello regionale, sia nazionale.

Secondo la Confcommercio della Capitale nell’ultimo decennio, «la pervasività delle molestie sul lavoro, legate a relazioni di potere ineguali e sostenute da stereotipi culturali e sociali, è divenuta una preoccupazione crescente a livello nazionale e internazionale» ma «gli standard di lavoro esistenti sono insufficienti ad arginare questo fenomeno». Una piaga, quella delle molestie, che interferisce sia sulla qualità della vita delle persone (dalla salute al benessere complessivo) ma anche sulle stesse performance lavorative. L’ambiente di lavoro, infatti, diventa ostile per le vittime andando ad incidere anche sulle loro motivazioni e prestazioni. E non finisce qui.

«Oltre a dover considerare i costi finanziari diretti, derivanti dalla violenza e dalle molestie nel mondo del lavoro, i costi legali del contenzioso e dei risarcimenti, l’assenteismo, il turnover di elementi produttivi e competenti, la riassunzione di altro personale in sostituzione, – ha spiegato Confcommercio Roma – ci sono i costi indiretti dovuti al calo della motivazione in azienda e alla ridotta produttività con effetti a catena sulla competitività dell’impresa. Le molestie poi possono influire sulla reputazione aziendale».

Di qui l’iniziativa di un bollino ‘Molestie Free’ per le aziende. L’associazione dei commercianti di Roma e Lazio vuole predisporre delle linee guida per prevenire e rispondere alle molestie sul luogo di lavoro, intese come tutte le forme di coercizione, soprusi e violenze, anche psicologiche.

Le aziende ‘virtuose’ che adotteranno le linee guida (che consistono anche in corsi di formazione e questionari anonimi di monitoraggio da sottoporre periodicamente per i dipendenti) avranno un certificato ‘Molestie free’. «Garantire un ambiente di lavoro rispettoso della persona é un prerequisito per le aziende. Serve un nuovo paradigma culturale. Ovviamente noi in Confcommercio saremo i primi ad applicare le linee guida», ha commentato Renato Borghi, commissario Confcommercio Roma.

«L’adesione alle linee guida ha ritorno economico, non deve essere un fardello per le aziende», ha detto Simona Petrozzi, presidente Terziario Donna di Roma e del Lazio, riferendosi alla gratuità dei corsi e al beneficio di immagine per le imprese. «La prima cosa é puntare sulla formazione – ha aggiunto -. Il bollino sarà preceduto da un foglio rosa, che dopo alcuni mesi, quando saranno effettivamente verificate le buone pratiche assunte dall’azienda sarà sostituito dal certificato ‘Molestie free’ che avrà una durata di due anni».

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