Sanità: nel Lazio cento aggressioni l’anno contro medici

Prima riunione osservatorio sicurezza. D'Amato,piano in 3 mosse

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(immagine di repertorio)

Si è riunito nella sede della Regione Lazio per la prima volta l’Osservatorio sulla sicurezza degli operatori sanitari. Una struttura, fortemente richiesta dagli operatori, che ha l’obiettivo di esaminare e comprendere le dimensioni del fenomeno delle aggressioni al personale sanitario che negli ultimi mesi ha visto aumentare a livello nazionale il numero dei casi denunciati. Lo rende noto la Regione Lazio.

“Sono state esaminate tutte le segnalazioni del Centro Regionale di Rischio Clinico in merito ai casi di aggressione denunciati – ha spiegato al termine della riunione l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato – Negli ultimi 5 anni sono state 553 le segnalazioni pervenute con una lieve prevalenza delle aggressioni verbali nei confronti delle donne. La maggior parte (il 23%) avvengono nei Pronto Soccorso, o durante il trasporto di emergenza (21%), nei Reparti Psichiatrici (17%) o nei Reparti di Area medica (11%). Abbiamo messo in campo un piano di azione che prevede tre principali aree di intervento – ha aggiunto – la prima riguarda la valutazione del rischio e le misure di prevenzione, la seconda il riconoscimento e la gestione dei comportamenti aggressivi e la terza il supporto alla vittima di aggressione sia da un punto di vista legale sia negli aspetti infortunistici”.

L’Osservatorio si riunirà con una frequenza quadrimestrale. Il documento elaborato ora verrà esaminato da tutti i componenti per eventuali modifiche o integrazioni per ottenere la maggior condivisione possibile con tutti i partecipanti al tavolo. E’ stata elaborata inoltre una campagna informativa multilingue per il contrasto del fenomeno con il tema: ‘aggredire un operatore sanitario è come aggredire se stessi’. Fanno parte dell’Osservatorio oltre all’assessore il direttore della direzione Salute, il presidente della commissione Sanità, i responsabili del Servizio di prevenzione e protezione delle aziende, il responsabile della Direzione regionale Inail, i direttori generali delle Aziende e Enti del Ssr, i presidenti dell’Ordine dei Medici di Roma e delle province, dell’Ordine dei Veterinari di Roma e delle province, dell’Ordine dei Farmacisti di Roma e delle province, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma e delle province e i componenti del Centro regionale di rischio Clinico.

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