Roma imbiancata, sei anni fa l’ultima volta

Nonostante alla fine non sia stato un evento così raro negli anni, la neve a Roma è sempre stata considerata un evento eccezionale e 'magico' a suo modo

La scalinata di Piazza di Spagna imbiancata

Roma sotto la neve. Come da previsioni, la Capitale stamattina si è svegliata imbiancata e non la si vedeva così dal febbraio 2012 quando una eccezionale nevicata coprì le strade per diversi centimetri. Prima ancora, è accaduto nel dicembre 2010 ma quell’episodio fu solo un accenno rispetto a quanto accadde il 12 febbraio precedente, quando tutta la città si svegliò sotto un manto candido. Prima di allora la Capitale imbiancata la si ricorda nel 1939, nel 1956, nel 1965, nel 1971. E poi nel 1985 e nel 1986, quando ci fu un’imbiancata da record. E ancora nel 1991, ne 1996, nel 1999 e nel 2005. Nonostante alla fine non sia stato un evento così raro negli anni, la neve a Roma è sempre stata considerata un evento eccezionale e ‘magico’ a suo modo.

Tanto che una delle leggende più amate, e ancora oggi celebrate, della città è quella relativa alla fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, e alla nevicata che cadde nell’agosto del 352 d.C. all’Esquilino per indicare il luogo su cui edificare la chiesa. Negli anni più recenti, la città eterna è stata imbiancata nel 2005, quando intorno alle 3 di notte del 27 gennaio caddero fiocchi nella parte sud di Roma, sull’Appia, sull’Ardeatina e a Ciampino. Un’imbiancata ci fu anche nel 2004, sempre nella zona sud della capitale ma molto leggera, e nel 2002, il 16 gennaio, i fiocchi caddero dalla 7.30 fino alle 9.30 con un accumulo di mezzo centimetro circa.

Nevicate più sostenute ci furono nel 1999 quando l’11 febbraio nevicò nella zona nord della città con circa 5 centimetri di neve al suolo. Poi, il 28 dicembre del 1996 nella notte ad intermittenza sono caduti nevischio e chicchi di grandine. Nel 1991 il 6 febbraio ha nevicato dalle 7 alle 9 con 6 cm al suolo. Ma il record spetta al 1986, quando l’11 febbraio alle 8 del mattino Roma si sveglio’ sotto molti centimetri di neve e la nevicata proseguì a singhiozzo per tutta la giornata. Anche nel 1985, il 5 gennaio, ci fu una grande nevicata, saltarono le linee telefoniche e si bloccarono i trasporti. E andando ancora indietro nel tempo, il 6 marzo del 1971 alle 8 di mattina al suolo vi erano almeno 15 centimetri di neve, poi la nevicata del 1965, con 50 centimetri tra il 9 e il 10 febbraio. Nel 1956 tra il 2 e il 9 febbraio e il 18 e il 19 febbraio, è stato il periodo nevoso più lungo nella capitale. E un’altra nevicata ci fu nel 1939.

Ma la neve e Roma hanno un rapporto molto più antico e profondo, come dimostra la storia della fondazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, all’Esquilino. Una leggenda devozionale narra che la notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 d.C. la Madonna apparve in sogno a un nobile patrizio romano e alla moglie, che, non avendo figli, avevano deciso di far edificare una chiesa in suo nome e disse loro che un miracolo gli avrebbe indicato il luogo su cui costruirla. Anche il papa Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sull’Esquilino, lo trovò coperto di neve. Il Papa stesso traccio’ il perimetro dell’edificio e la chiesa fu costruita a spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria ‘Liberiana’ o popolarmente ‘ad Nives’.

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