Giubileo, commissariato Marino, poteri a Gabrielli
Svolta inattesa nell’organizzazione dell’Anno Santo. Marino furioso.


Una notizia simile, il sindaco, non se la sarebbe mai aspettata. Eppure la bozza del decreto emanato dal Consiglio dei Ministri sull’Anno Santo parla chiaro: “Al fine di assicurare il regolare svolgimento del Giubileo (..) il prefetto di Roma (..) prevede (..) ad assicurare il raccordo operativo tra le attività (..)”. E’ una bozza, vero. Ma viste le notizie delle ultime ore non sembra che il testo finale, alla fine, accolga le istanze presentate dall’amministrazione comunale. Perché nella partita più importante per l’Italia del post Expo il Governo ha deciso di affidarsi al Prefetto di Roma. Ex braccio destro di Bertolaso, Gabrielli è un uomo apprezzato trasversalmente (specialmente a sinistra) e soprattutto è visto – dal governo – come una garanzia di efficienza e affidabilità. Una scelta che crea imbarazzo e sconcerto in un PD romano intento a raccogliere i cocci della seconda ondata di arresti di Mafia Capitale. Una doccia fredda per il primo cittadino che si è sempre professato vittima della cricca di Buzzi e Carminati – le carte, sinora, lo confermerebbero – e che puntava sul Giubileo proprio per rilanciare la città e l’immagine della sua amministrazione. Nell’ultima cabina di regia il governo si era reso disponibile a mettere sul piatto 500 milioni di euro per consentire a Roma di affrontare con successo l’enorme flusso turistico che si riverserà nelle strade romane per tutto il 2016. Un’ elargizione che sembra possa provenire dalla gestione separata dei debiti pregressi della Capitale (opzione che non convince appieno la Ragioneria di Stato) e dalla cessione di immobili della Cassa Depositi e Prestiti. Soldi che – stando alla bozza del governo – verranno gestiti e coordinati dal superpoliziotto Franco Gabrielli. (G.D.S.)