È allerta caldo nel Lazio. Dopo le bollenti ondate che hanno messo in ginocchio gli abitanti della regione nelle ultime settimane, oggi a Roma, Latina e Rieti è bollino rosso. Arancione invece per Frosinone e Viterbo, dove l’allerta si alzerà a livello 3 nella giornata di domani e venerdì. Massimo livello di attenzione nella capitale, dove si stanno sfiorando i 40 gradi.
La preoccupazione è soprattutto per bambini e anziani, ma sono molte le persone che in queste ore stanno soffrendo per le altissime temperature. “Ieri a lavoro stavo per svenire, sono dovuta uscire prima perché non mi sentivo bene”, ha raccontato Federica, che vive vicino a Termini. “La mattina salgo sui mezzi e non si respira, tutti ammassati è da stare veramente male. Sull’autobus che prendo io poi non c’è nemmeno l’aria condizionata”, ha aggiunto.











Nel centro di Roma, cittadini e turisti si gettano su fontane e fontanelle per cercare un po’ di sollievo, e cercano di ripararsi con degli ombrelli. Ma spesso questo non basta a fermare il caldo che, superato un certo livello, può causare anche gravi ripercussioni sul corpo umano, come denunciato dalla Società italiana di medicina ambientale. In particolare, “temperature eccessivamente elevate possono provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, ma anche problemi gravi, dalla congestione alla disidratazione, aggravando le condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti”, ha dichiarato il presidente della Sima, Alessandro Miani.
E infatti, al pronto soccorso del policlinico Agostino Gemelli, in questi giorno di forte caldo “arrivano soprattutto anziani con sintomi particolari come il peggioramento dello stato cognitivo e sincopi, riconducibili prevalentemente a uno stato di disidratazione e disturbi elettrolitici e disturbi delle vie urinarie”, ha spiegato il direttore Francesco Franceschi, interpellato da “Agenzia NOva”. “Possono venire anche i giovani, ma normalmente i giovani bevono di più e sono più attenti a questi aspetti. Gli anziani bevono di meno, si vestono pesanti e incappano di più nel problema del caldo”, ha aggiunto Franceschi.
Le difficoltà della popolazione si sono tradotte in un boom di chiamate alla Croce rossa: “Sulle 300 telefonate giornaliere, un 10-15 per cento riguardano il caldo”, ha affermato il responsabile centrale di risposta nazionale della Croce rossa italiana, Massimo La Pietra. “Rispetto allo scorso anno – ha sottolineato La Pietra – c’è stato un incremento assoluto. Le chiamate riguardano soprattutto le persone anziane. Da parte nostra c’è un meccanismo attivato: si va dai consigli per il caldo a un servizio di telecompagnia. Quando l’operatore che risponde, o il medico, ritengono che la situazione sia emergenza attiviamo la nostra rete, anche solo per fare effetto placebo di compagnia e tranquillizzare soprattutto gli anziani”.
Tra i consigli per le persone anziane, ma non soltanto, il direttore del pronto soccorso del policlinico Gemelli, ha suggerito: “Di bere molta acqua fresca, evitare alcolici nelle ore diurne. Vestirsi leggeri e utilizzare indumenti di cotone e lino aiuta, possibilmente indossare un cappellino e non esporsi alla temperatura diretta del sole. Il problema – ha precisato Franceschi – è che fa caldo da troppi giorni, non è solo la temperatura che si percepisce. Da maggio il caldo non ci ha mai lasciato, questo peggioramento andrà a colpire ancora di più le persone a rischio. Bisogna fare prevenzione: condizionatori sì, ma a 25 gradi, è sufficiente per togliere l’umidità e rinfrescare”.