Scoperto programma genetico che può fermare invecchiamento
Individuato alla Scuola Normale di Pisa in un piccolo vertebrato


Individuato alla Scuola Normale di Pisa, in un piccolo vertebrato che ha gli stessi geni dell’invecchiamento umano, il programma genetico che può fermare l’invecchiamento. Questo vertebrato, il Nothobranchius furzeri, un piccolo pesciolino del Mozambico, è in grado di bloccare lo sviluppo genetico embrionale, che è simile a quello dell’invecchiamento. Durante la sua breve vita, sviluppa le stesse patologie che affliggono gli anziani: tumori, malattie cardiovascolari e neurodegenerazione. La ricerca sarà pubblicata domani sulla prestigiosa rivista internazionale Cell. “Questa ricerca può dare un contributo importante e accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci per le malattie legate all’invecchiamento e alla neurodegenerazione tra cui l’Alzheimer”, afferma il prof. Antonino Cattaneo, Direttore Scientifico dell’EBRI, L’Istituto di ricerca fondato dalla Accademica dei Lincei Rita Levi Montalcini e Direttore del Laboratorio BIO della Scuola Normale Superiore. Alla ricerca, condotta in collaborazione tra la Scuola Normale di Pisa e l’Istituto Leibniz di Jena (Germania) ha partecipato per il sequenziamento dei dati il ricercatore Ivan Arisi, responsabile della facility di Bioinformatica dell’EBRI e coautore dell’articolo che appare domani sulla rivista scientifica Cell. (gc)