Sanità: rapporto Gimbe, nel Lazio il 10,5 per cento rinuncia alle cure

La spesa sanitaria pro-capite del 2023 si attesta a 852 euro, a fronte di una media nazionale di 730 euro

Nel Lazio la spesa sanitaria pro-capite del 2023 si attesta a 852 euro, a fronte di una media nazionale di 730 euro, mentre arriva al 10,5 per cento il numero dei cittadini che nel territorio regionale hanno rinunciato alle cure, a fronte di una media nazionale del 7,6 per cento. È quanto emerge dal rapporto della Fondazione Gimbe sulla spesa sanitaria privata nel 2023 in Italia. Nel 2023 la spesa sanitaria totale in Italia ha raggiunto 176,1 miliardi di euro: di questi, 130,3 miliardi corrispondono alla spesa pubblica (74 per cento) e 40,6 miliardi alla spesa privata pagata direttamente dalle famiglie (23 per cento). Completano il quadro 5,2 miliardi di spesa privata intermediata da fondi sanitari e assicurazioni, per un totale del 3 per cento del totale. Considerando solo la spesa privata, l’88,6 per cento è a carico diretto delle famiglie, mentre solo l’11,4 per cento è intermediata.

In questo contesto, parametrando la spesa sanitaria trasmessa al Sistema tessera sanitaria con la popolazione residente al primo gennaio 2023, in relazione ai dati Istat, il valore nazionale medio della spesa sanitaria è di 730 pro-capite, con un range che va dai 1.023 euro della Lombardia ai 377 euro della Basilicata. Le principali voci di spesa sanitaria delle famiglie includono l’assistenza sanitaria per la cura (comprese le prestazioni odontoiatriche) e la riabilitazione, che rappresenta il 44,6 per cento del totale (18,1 miliardi di euro). Seguono i prodotti farmaceutici e apparecchi terapeutici (36,9 per cento, pari a 15 miliardi) e l’assistenza a lungo termine che assorbe il 10,9 per cento della spesa complessiva, per un totale di 4,4 miliardi di euro.

In questo contesto il Lazio si colloca in terza posizione in Italia, dopo la Lombardia (1.032 euro spesa pro capuite) e l’Emilia Romagna (861 euro di spesa pro capite). Il Lazio nella classifica generale precede invece il Veneto (847 euro) e la provincia autonoma di Trento (844 euro). In generale le Regioni con migliori performance nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) registrano una spesa pro-capite superiore alla media nazionale, mentre quelle del Mezzogiorno e/o in piano di rientro si collocano al di sotto. “Questo dato conferma sia che il livello di reddito è una determinante fondamentale della spesa aggiuntiva, sia che il valore della spesa delle famiglie, al netto del sommerso, non è un parametro affidabile per stimare le mancate tutele pubbliche, perché condizionato dalla capacità di spesa individuale”, spiegano dalla Fondazione Gimbe.

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