Roma Capitale: Sant’Egidio, diminuita assistenza ad anziani malati Alzheimer, intervenire
Il Comune di Roma ha ridotto l’assistenza rivolta ai malati di Alzheimer. A lanciare l’allarme è la comunità di Sant’Egidio, secondo cui “su tutto il territorio romano solo 59 persone, nel 2017, usufruivano di un’assistenza domiciliare specifica. I centri diurni (servizi semiresidenziali) fino all’anno scorso potevano accogliere circa 540 persone alla settimana. Con la nuova organizzazione tale disponibilità viene ridotta di quasi un quinto. Si tratta di circa 100 anziani che non potranno più accedere ai centri diurni. Con quali alternative?”
Da Sant’Egidio spiegano che “si possono contare sulla punta delle dita” le persone che sono riuscite ad accedere ai fondi previsti per la disabilità gravissima. “Proprio nel momento di maggiore necessità e fragilità, i malati rimangono quindi, in grandissima maggioranza, assistiti solo dai familiari, talvolta unicamente dal coniuge, spesso anziano. Chi ha risorse economiche, ricorre all’aiuto di un assistente familiare, per gli altri l’unica soluzione resta l’istituzionalizzazione con tutte le conseguenze negative che questa comporta per il malato e la sua famiglia e con i costi che impone, sempre più insostenibili, per i conti pubblici”.
Nel mondo è in crescita il numero delle persone affette da Alzheimer, una patologia che secondo l’oma va considerata “una priorità mondiale di salute pubblica’”.
In Italia si contano circa seicentomila persone affette da questa malattia, il 4% degli over 65. Secondo il rapporto sullo stato di salute della popolazione della Regione Lazio si stima che i casi di Alzheimer e di altre forme di demenza siano intorno ai 35mila, a Roma circa 14.600.