Sul fianco dei mezzi c’è una scritta bianca, su sfondo rosso, sia in ucraino sia in inglese: “Donate dalla Croce rossa italiana”. Si tratta di una delle quattro ambulanze che questa mattina sono partite dal Centro operativo nazionale emergenze di Roma, a bordo di due tir, diretti verso le regioni di Vinnytsia e Zhytomir in Ucraina. Verranno utilizzate come ambulatori a supporto delle cliniche mobili. All’interno dei mezzi c’è tutto ciò che può servire a supporto della popolazione locale, che da mesi subisce le conseguenze della guerra. “Oggi partono gli aiuti che stiamo inviando in Ucraina per supportare la Croce rossa locale”, ha detto il direttore delle operazioni, emergenze e soccorsi della Croce rossa italiana, Ignazio Schintu. “Si tratta di un progetto di collaborazione tra le due croci rosse e che interverrà laddove ce ne sarà bisogno. Il progetto – ha spiegato Schintu – prevedeva di inviarne venti in tutto: tredici sono già partite, contiamo di arrivare a circa 35 mezzi entro la metà di settembre”.
Attraverso le cliniche mobili, nelle quali opererà il personale medico e sanitario del luogo, migliaia di persone potranno ricevere cure e assistenza. La Croce rossa italiana, inoltrek sta collaborando con le autorità locali anche per l’installazione di Moduli abitativi provvisori (Map). “Si tratta – ha spiegato Schintu – di villette che verranno dislocate su tutto il territorio ucraino, dove ci verrà indicato dal governo locale e dai colleghi della Croce rossa: daranno ospitalità a centinaia di famiglie”. In tutto saranno un centinaio i primi Map in partenza. “Domani andremo con i colleghi per fare le ultime valutazioni – ha affermato il direttore – ma prevediamo di inviarne anche di più rispetto a quanto previsto. Non è sempre detto che si possa operare su tutto il territorio. Al momento andiamo su un territorio sicuro che permetterà ai sei milioni di sfollati presenti nel paese di trovare un piccolo ricovero”. L’operazione ha richiesto un contributo iniziale di 12 milioni di euro che, come ha chiarito il presidente nazionale della Cri, Francesco Rocca, è stato “possibile grazie ai tanti donatori che, sin dall’inizio, hanno creduto nel nostro operato”.
Alle iniziative di oggi va aggiunto l’invio regolare di alimenti dei quali “la popolazione ha enorme bisogno”, ha sottolineato Schintu. Anche perché “fra qualche mese ci sarà un inverno duro. Il conflitto non è finito, per quanto se ne parli meno. La popolazione avrà bisogno di tante cose, motivo per cui ci stiamo attrezzando”, ha concluso il direttore della Cri. Il vicedirettore generale della Croce rossa ucraina, Illya Kletskovskyy, in occasione della partenza dalla capitale delle cliniche mobili ha inviato un video messaggio per esprimere soddisfazione. “Siamo felici di poter lavorare con la Croce rossa italiana che è stata capace di lanciare il progetto delle cliniche mobili in regioni chiave dell’Ucraina e siamo molto soddisfatti di aver sviluppato insieme dei team di risposta alle emergenze. Sin dallo scorso 24 Febbraio – ha detto Kletskovskyy – stiamo rispondendo all’emergenza umanitaria legata al conflitto e i nostri interventi sono davvero molto complicati. Stiamo formando gran parte dello staff della Croce Rossa ucraina sul primo soccorso e stiamo preparando i nostri team di soccorso per assicurare una risposta sempre più tempestiva quando le persone hanno bisogno di noi”.