Sciopero Tpl: garante, romani ostaggi. Sistema al collasso
Serve una tregua sindacale per il Giubileo


“Un’altra giornata di gravi disagi per i cittadini romani, che sono ostaggi di un sistema di servizi pubblici al collasso. Nel solo settore del trasporto pubblico locale siamo, dall’inizio dell’anno, al sedicesimo sciopero subìto dai cittadini e dagli utenti dall’inizio dell’anno, con una media di due scioperi al mese, che vanno inevitabilmente a sommarsi ai disservizi delle infrastrutture che fanno parte, purtroppo, della cronaca quotidiana. A livello nazionale, dal 1 gennaio al 15 settembre sono stati proclamati nel tpl 255 scioperi (con un aumento del 14% rispetto al 2014) e ne sono stati effettuati ben 193 su tutto il territorio (con un aumento di oltre il 40% rispetto al 2014). Occorrono risposte strutturali per il settore, i cui lavoratori attendono dal lontano 2007 il rinnovo del contratto collettivo di lavoro”. Lo ha dichiarato Roberto Alesse, Presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, a Radio Radicale. Per il Giubileo serve una tregua per il garante che ha precisato: “sarebbe necessario che tutti i protagonisti si mettessero intorno a un tavolo per fare un protocollo d’intesa, come fu fatto nel 2000, per siglare una sorta di tregua sindacale in ordine al ricorso al diritto di sciopero. Visto che entreremo in una fase molto delicata per la gestione di questo evento. Finora non abbiamo avuto risposte a riguardo, continueremo a sollecitare il Governo e i sindacati per avviare un confronto a partire dal settore strategico dei trasporti. Indubbiamente siamo già in una fase di netto ritardo rispetto a possibili soluzioni da intraprendere”. Per quanto riguarda la precettazione, si tratta di uno strumento che bisogna usare il “meno possibile”. “Prima della precettazione, occorrerebbe che le procedure conciliazione fossero vissute in modo significativo da tutti i partecipanti al conflitto. Queste procedure molto spesso sono diventate mere occasioni burocratiche per insultarsi, in cui si redige un verbalino e per non fare nulla”, ha concluso. (gc)