Sequestrate 250 opere d’arte false: 2 arresti. Tra indagati, Sgarbi

La vicenda ha coinvolto la fondazione De Dominicis di Roma, di cui è presidente il noto critico d’arte

Vittorio Sgarbi è tra i 23 indagati di un’inchiesta condotta dai carabinieri del comando Tutela patrimonio artistico su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e commercializzazione di opere d’arte contraffatte.

Due persone sono finite agli arresti domiciliari. Secondo gli investigatori, sul mercato lecito dell’arte contemporanea sarebbero state immesse numerose opere d’arte contraffatte, corredandole di fraudolente certificazioni di autenticità, attribuite al celebre artista marchigiano Gino De Dominicis – riconosciuto come uno degli autori più importanti dell’arte italiana del secondo dopoguerra con quotazioni sempre più in rialzo sul mercato – e, in misura minore, ad altri maestri dell’arte contemporanea.

La vicenda ruota attorno alla fondazione archivio Gino De Dominicis di Roma, presieduta da Vittorio Sgarbi. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, contraffazione di opere d’arte e ricettazione.

Sono stati emessi quattro provvedimenti di misura cautelare: 2 arresti e 2 divieti temporanei di esercizio dall’attività professionale. Nel corso dell’indagine sono state sequestrate 250 opere contraffatte ed è stato individuato il locale adibito a laboratorio dove sono state trovate opere con tutto il materiale idoneo alla produzione di falsi. I provvedimenti restrittivi hanno riguardato il vicepresidente della Fondazioni e chi materialmente è sospettato dei falsi, ai finiti ai domiciliari. Per due galleristi è scattata l’interdizione all’esercizio della professione.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014