Brucia Tmb Salario, si indaga per disastro colposo

Costa, incendio lascia perplessi. Telecamere fuori uso dal 7/12

Domate le fiamme e allontanate, almeno fino all’esito di nuove analisi dell’Arpa, le paure di una nube tossica, l’attenzione sul rogo che ha completamente devastato l’impianto Tmb di via Salaria a Roma, si sposta su due fronti: scongiurare l’emergenza rifiuti già dalle prossime ore e trovare la causa che la scorsa notte ha innescato il maxi incendio. Ministero, Campidoglio e Regione Lazio e Ama sono al lavoro per trovare una soluzione ponte per smaltire le centinaia di tonnellate che ogni giorno venivano trattate nell’impianto Salario. E in quest’ottica arriva anche l’appello del ministro dell’Ambiente Sergio Costa che si rivolge a tutte le regioni. “Adesso – dice Costa – bisogna risolvere subito la questione dei rifiuti, queste 800 tonnellate che ogni giorno arrivano qua e che devono trovare ospitalità altrove. Questo è l’elemento emergenziale”. Ed entrando poi nel merito di quanto avvenuto la scorsa notte nell’impianto di via Salaria il ministro si è detto ‘perplesso’.

“Lascia perplessi che proprio quando si fa un lavoro e si prova a sistemare qualcosa parte l’incendio”, ha detto il ministro durante un sopralluogo. “Non faccio sillogismi, lasciamo lavorare la procura però ho il dovere di essere scocciato”. Intanto il lavoro della procura di Roma e dei carabinieri è entrato nel pieno, l’area è stata messo sotto sequestro. Gli inquirenti che giudicano aperte tutte le ipotesi investigative, dall’autocombustione a quella legata ad un atto doloso o di sabotaggio, hanno accertato che dal 7 dicembre scorso le telecamere di videosorveglianza del Tmb Salario non erano in funzione. I pm indagano per disastro colposo e attendono le informative degli investigatori. In queste ore sono stati ascoltati dai carabinieri i vigilantes che erano in servizio la scorsa notte quando nella vasca di ricezione dei rifiuti indifferenziati è divampato il disastroso rogo.

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