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Tmb Salario: Caudo, discarica a cielo aperto. Ama: “è chiuso, solo autorimessa”

Il presidente del III Municipio vigila sul via vai di mezzi dall'impianto e accusa il Campidoglio di disinteresse

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A distanza di quasi un mese dall’incendio divampato l’11 dicembre scorso nel Tmb Salario, non si placano le polemiche. Per il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, “dopo l’incendio la situazione è peggiorata” perché le “2mila tonnellate di rifiuti che erano all’interno dell’impianto” sono rimaste lì “all’aria aperta” e ora “puzzano”. Quindi, conclude il mini sindaco, “di fatto c’è una discarica”. Caudo accusa inoltre il Campidoglio di essersi completamente disinteressata alla vicenda.

Rispetto alla chiusura dell’impianto, intervento ieri a Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione “Cosa succede in città”, ha quindi sostenuto che “fa parte della strategia degli alibi che questa amministrazione porta avanti su molti fronti. Il Tmb lo deve chiudere la sindaca, non con un comunicato stampa, ma facendo un atto di indirizzo in giunta con il quale chiede all’Ama di dismettere quell’impianto. Io, pochi giorni dopo l’incendio del Tmb, ho mandato una lettera alla sindaca Raggi nella quale chiedevo espressamente questo atto formale per dare seguito alle parole. Ad oggi non ho avuto nessuna risposta”.

Il presidente del terzo Municipio ha concluso parlando del via vai dei mezzi Ama dall’impianto lamentato dai cittadini: “Noi abbiamo gli occhi aperti, monitoriamo e prendiamo le targhe di chi entra e esce. A una mia richiesta fatta all’Ama mi è stato risposto che viene utilizzata solo l’area del parcheggio perché non è sottoposta a sequestro come deposito per i mezzi per il cambio turno dei dipendenti. Noi crediamo, fino a prova contraria, a quello che ci è stato detto ma visto che di bugie in passato ne sono state dette tante stiamo con gli occhi aperti. Se dovessimo avere la prova il Tmb viene utilizzato per scaricare i rifiuti allora scatterebbe subito la denuncia penale”.

A stretto giro arriva la replica di Ama. “L’impianto Tmb del Salario è chiuso e fermo (definitivamente) a seguito dell’incendio divampato lo scorso 11 dicembre. Nel sito non viene svolto, da quella data, alcun trattamento dei rifiuti. L’area di proprietà dell’azienda capitolina per l’ambiente è però anche sede, come noto e da sempre, di un’autorimessa: tutti gli automezzi che lì transitano per garantire i servizi di raccolta dei rifiuti – inclusa la macchina madre su cui vengono caricati i rifiuti da mezzi più piccoli – portano altrove i rifiuti da avviare a trattamento, valorizzazione e smaltimento”.

“I mezzi che escono e rientrano nell’autorimessa del Salario – spiegano da Ama – servono ad assicurare la raccolta di quasi l’intero quadrante Nord della città di Roma (municipi II, III e XV). Dopo aver svolto il servizio assegnato sul territorio, però, dall’11 dicembre i mezzi dell’autorimessa Salario conferiscono di giorno in giorno i rifiuti ad altri Tmb e siti di destinazione per il trattamento. Quanto allo stock dei materiali ancora in giacenza presso l’impianto del Salario, sottoposti a parziale sequestro dopo l’incendio, si rende noto che Ama ha immediatamente avviato le analisi per la caratterizzazione dei rifiuti stessi (combusti e non) e ha sollecitato più volte le Autorità competenti per accelerare le operazioni di rimozione e avvio a corretto trattamento/smaltimento”.

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