No all’immobilismo, gli imprenditori chiedono un cambio di passo

Sette associazioni imprenditoriali:"La città ha bisogno di cambiare passo, è necessario intervenire subito con un vero e proprio Piano anti - declino."

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Foto LaPresse - Daniele Leone03/11/17 Roma - ItaliaCronacaNei negozi il nuovo iPhone X: l'Apple Store di RomaNella foto: il nuovo iPhone X

Le sette principali associazioni imprenditoriali dicono no  all’immobilismo. “La città ha bisogno di cambiare passo, è necessario intervenire subito con un vero e proprio Piano anti – declino. Siamo di fronte a un punto di non ritorno, c’è una necessità urgente di decisioni ed azioni concrete non più rinviabili. Semplificare le procedure, sviluppare l’economia e aumentare l’occupazione, salvaguardare la coesione sociale. Questi gli obiettivi per tirare fuori dalla palude la nostra città ognuno nel rispetto dei propri ruoli, ognuno assumendosi le proprie responsabilità”, affermano.

Ed ancora: “Non chiediamo chissà quali iniziative, per quanto pure queste auspicabili, chiediamo quelle azioni “basiche” che abbiano un’immediata e pronta ricaduta sul territorio, in primis tutte quelle azioni che ridiano decoro urbano alla città, che mettano in condizione cittadini, turisti e imprese di vivere con qualità la vita quotidiana, prima fra tutte l’apertura immediata e non procrastinabile delle tre fermate Repubblica, Barberini e Spagna, ormai chiuse da troppo tempo. Ci riferiamo a tutte le attività per garantire una manutenzione urbana e decoro degni della Capitale: a cominciare da un’azione risolutiva per la gestione del fenomeno degli ambulanti, proseguendo con la manutenzione dei parchi urbani, delle metropolitane e delle sue stazioni, nonché di strade, marciapiedi e piste ciclabili, per finire con il completamento dei tanti lavori avviati da anni, quali ad esempio la Tiburtina, necessari alla competitività industriale della città che ogni giorno attira più di 20.000 lavoratori e il corridoio della mobilità di Via Laurentina”

Per le associazioni, “i prossimi mesi dell’Amministrazione capitolina devono essere improntati ad un evidente cambio di marcia, una vera e propria inversione di tendenza rispetto a quanto fatto finora. Le sette principali Associazioni imprenditoriali che rappresentano l’80% delle imprese e il 70% del Pil della Città metropolitana di Roma esprimono un grandissimo malcontento e disagio rispetto ad una situazione di stallo che ormai perdura da troppo tempo, rinviando decisioni anche su argomenti di semplice profilo che in pochissimo tempo potrebbero avere effetti positivi per la ripartenza dell’economia e dell’occupazione”.

Dunque, contro ogni forma di immobilismo, e “parallelamente alla pronta attivazione di questo primo programma di interventi, è necessario individuare gli obiettivi industriali delle aziende municipalizzate dei servizi, al fine di proporre un futuro credibile per la pulizia della città, per il ciclo dei rifiuti nella filiera dell’economia circolare e per il trasporto urbano, che dev’essere affrontato in maniera laica e senza pregiudizi ideologici. Così come individuare e superare le difficoltà che bloccano il prolungamento della Metro B da Rebibbia a Casal Monastero e il completamento della Metro C. Obiettivi infrastrutturali programmati sulla base dello sviluppo urbanistico della città, sviluppo ormai già realizzato e tuttora oggettivamente carente di servizi”.

Le sette Associazioni imprenditoriali in qualità di ceto dirigente della città. e per le responsabilità che sentono forti nei confronti delle imprese e dei loro lavoratori, vogliono dare un contributo e un sostegno concreto affinché Roma possa e debba ripartire. Sono quindi a disposizione della città, per qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere. #RinascimentoRoma.

“Non è nostro ruolo chiedere dimissioni, noi chiediamo alla sindaca Raggi un moto di orgoglio. Per ora registriamo l’assenza di risultati. Ed è un momento delicatissimo: si discute di autonomie a livello nazionale e Roma rischia di perdere ulteriori funzioni. Siamo pronti ad intervenire anche con la politica nazionale perché non è pensabile che Roma sia svuotata di contenuti. Le autonomie sono scelte, nessun problema, a quale ruolo per Roma? Ci auguriamo che la sindaca faccia valere il ruolo di Roma Capitale”, ha detto il presidente di Acer, dei costruttori romani, Nicolò Rebecchini in occasione della conferenza stampa con le altre associazioni.

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