Arresto De Vito, Lanzalone lo ringrazia per Donnarumma

La conversazione in un'ordinanza che cita una chat del 2017. Ma l'ad di Acea ribadisce in una nota la sua "totale estraneità"

Marcello De Vito

L’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone, che ringrazia Marcello De Vito, l’oramai ex presidente dell’Assemblea capitolina, di “avere portato” nella multiutility l’attuale amministratore delegato Stefano Donnarumma. E’ quanto emerge in una chat dell’aprile del 2017 – citata in una informativa dei carabinieri – depositata dalla procura al tribunale del Riesame. E ieri il Riesame si è riservato di decidere sulle istanze presentate dai difensori di De Vito e dell’avvocato Camillo Mezzacapo, arrestati per corruzione il 20 marzo scorso nell’indagine scaturita dal filone principale sul nuovo stadio della Roma.

Il 6 aprile del 2017 Lanzalone, arrestato nel giugno del 2018 e attualmente sotto processo nell’indagine “madre”, scrive a De Vito sulla scelta di Donnarumma, anch’egli finito nel registro degli indagati per una ipotesi di corruzione in relazione a due versamenti di 25mila euro ciascuno per due concerti di Natale, nel 2017 e 2018, con pagamenti avvenuti nel giugno 2018 e gennaio 2019.

Sull’intera vicenda l’ad di Acea, in una nota, ha ribadito la sua estraneità. “Sono già stati forniti, in questi giorni, all’autorità giudiziaria – ha affermato Donnarumma – tutti i chiarimenti necessari, anche di natura documentale, da cui emerge la mia assoluta estraneità rispetto alla decisione e alla successiva stipula dei contratti di sponsorizzazione oggetto di indagine o riguardo gli incarichi dati da Acea all’avvocato Mezzacapo”. Donnarumma, a conferma della sua “assoluta tranquillità” ha chiesto alla presidenza di Acea “di attivare tutte le verifiche necessarie ed opportune sulle attività riconducibili alla vicenda in questione. Verifiche che sono già state avviate”.

Nella chat dell’Aprile 2017 Lanzalone e De Vito parlano di lui. “Finito ora con Donnarumma – scrive l’ex presidente di Acea a De Vito -. Ti devo ringraziare per la seconda volta: uomo di grande spessore e rapporto di sintonia perfetta, avevamo perfino scritto e progettato le stesse identiche cose senza mai esserci incontrati. Una scelta eccezionale! Hai portato a Roma il meglio”. L’ex presidente dell’Assemblea capitolina risponde: “Lo è. Per quello era così contento. Non era una partita su cui potevamo sbagliare”. A questo punto De Vito fa riferimento alle vicende legate alle nomine in Campidoglio. “Se mi segue un po’ non dico che non sbagliamo ma ne facciamo pochi, certamente non gravi come quelli iniziali”.

Dalla informativa emerge che gli inquirenti puntano a chiarire il meccanismo di sposorizzazioni che l’ex esponente degli M5S e il suo braccio destro Mezzacapo, hanno ottenuto da imprenditori “evidentemente interessati ad instaurare o confermare il buon rapporto con l’allora presidente dell’Assemblea capitolina”.

Nell’informativa gli investigatori puntano l’attenzione sul rapporto tra De Vito, Donnarumma e lo stesso Mezzacapo che avrebbe ottenuto incarichi da Acea. A tal proposito viene citata una conversazione del 4 febbraio scorso con l’imprenditore Gianluca Bardelli, finito ai domiciliari, dalla quale emerge che Mezzacapo ha ottenuto “da Acea ben 60 mandati (incarichi)”. Inoltre, dalla intercettazione, viene fuori come il legale abbia consigliato a De Vito “di continuare ad imporsi con Stefano (Donnarumma, ndr) il quale, grazie a lui, ha ottenuto l’attuale incarico, ma ora potrebbe ricevere ulteriori importanti mansioni senza dover ricorrere al suo aiuto ‘ma Stefano… ha fatto un salto in avanti che pure lui ha capito che tu… per quello che deve fare lui non gli servi più… lui è stato il trampolino di lancio'”.(fonte Ansa)

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014