Roma, uomo accoltellato: per pm aggravante odio religioso
La questura di Roma parla per ora di una lite all’origine del gesto. La vittima ha infatti fornito versioni contrastanti


I pm della Procura di Roma contestano il tentato omicidio con l’aggravante dell’odio religioso al cittadino marocchino di 37 anni che sabato sera ha ferito con una coltellata alla gola un cittadino georgiano di 44 anni nella zona della stazione Termini. Ancora da accertare la dinamica di quanto avvenuto.
La vittima, secondo quanto si apprende, avrebbe fornito versioni diverse. In particolare ai medici del pronto soccorso che lo hanno curato, il cittadino georgiano avrebbe raccontato che l’intenzione del marocchino era quella di rubargli la catenina con il crocifisso mentre agli inquirenti ha spiegato che l’aggressore avrebbe motivato il gesto a motivi religiosi.
Il georgiano sarebbe un senza fissa dimora, come il marocchino. Secondo quanto hanno ricostruito al momento gli investigatori – che sentiranno anche l’autista del bus sul quale sarebbe scoppiata la lite tra i due – nell’episodio non sarebbe però emerso alcun collegamento con fatti di terrorismo o di matrice religiosa: è stato lo stesso georgiano a denunciare, ma in un secondo momento, l’episodio del crocefisso.
Ai poliziotti l’uomo ha prima detto di essere rimasto ferito in una lite e successivamente ha raccontato che chi lo aveva colpito lo aveva scambiato per un italiano e lo aveva preso di mira per un crocefisso che aveva al collo.
I poliziotti avevano inseguito il magrebino, che intanto aveva buttato via il coltello, e lo hanno bloccato in via Cavour. Il marocchino è stato accompagnato negli uffici del commissariato Viminale per gli accertamenti ed è stato arrestato per tentato omicidio, mentre il coltello è stato recuperato e sequestrato. Il ferito è stato soccorso nel vicino ospedale ed ha avuto una prognosi di 21 giorni.