De profundis per le azalee di Villa Torlonia: tutte morte

La scarsa manutenzione e l’assenza di innaffiature hanno fatto seccare una cinquantina di splendidi esemplari

Azalee di Villa Torlonia

Per le azalee di Villa Torlonia è suonato il De Profundis. Una cinquantina di piante che abbellivano la villa con la loro fioritura in primavera sono definitivamente morte. Il caldo di questa estate è stato implacabile, e le azalee, non innaffiate, non ce l’hanno fatta a superare luglio. 

Si tratta di una cinquantina di esemplari, del valore di circa 100 euro ognuno. Insomma, anche un danno economico non secondario, soprattutto se si considera che il bilancio del servizio giardini é ridotto al lumicino, e il patrimonio verde di Roma risente in modo evidente di una manutenzione a dir poco inesistente.

Per il resto Villa Torlonia, tutto sommato, questa estate sembra quasi accettabile, come dimostrano le nostre foto. Se non altro rispetto alla primavera, quando la vegetazione cresce rigogliosa e di giardinieri non se ne vede nemmeno l’ombra. Tuttavia, situazioni di degrado non mancano.

Per fermare il degrado, la Soprintendenza capitolina di è candidata a gestire il parco. La proposta è della sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli, che già gestisce Casino Nobile e Casina delle Civette: “Adottare tutto il parco, passando dalla cura del verde all’illuminazione, fino ai rifiuti”. Non sono ancora noti i dettagli del piano della Sovrintendeza, anche se qualcosa già emerge: “Il progetto sarà portato avanti anche grazie alla collaborazione dei comitati di quartiere e a tutte le realtà di cittadini che operano sul territorio: sarà una sorta di chiamata all’adozione di Villa Torlonia”, conclude Marini Clarelli.

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