Uccise compagna: Cassazione, resterà in cella fino a processo

Respinto ricorso ex pugile, ha buttato Maria Sestina dalle scale

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Confermata dalla Cassazione la custodia cautelare in carcere per l’ex pugile Andrea Landolfi, romano di 30 anni, accusato dalla Procura di Viterbo di aver scaraventato dalle scale – dell’appartamento di sua nonna a Ronciglione (Vt) – la fidanzata Maria Sestina Arcuri, morta per il trauma lo scorso 5 febbraio dopo un giorno di agonia. I supremi giudici della Prima sezione penale hanno infatti dichiarato “inammissibile” il ricorso della difesa di Landolfi, che adesso aspettera’ in cella l’inizio del processo dopo essere sempre rimasto in liberta’, contro l’ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che il 27 maggio ha accolto il reclamo del pm di Viterbo Franco Pacifici contro la decisione del gip che aveva negato l’arresto. Per il gip gli indizi sono insufficienti. La Cassazione ha anche condannato Landolfi, difeso dall’avvocato Luca Cococcia, a pagare tremila euro alla Cassa delle ammende per la manifesta infondatezza dei motivi di ricorso.

Interrogato mentre la fidanzata agonizzava, Landolfi aveva detto che erano caduti dalle scale insieme, abbracciati. Un incidente, insomma. Ma l’autopsia e i rilievi hanno evidenziato che Maria Sestina aveva riportato un trauma cranico, rivelatosi fatale, compatibile solo con una violenta caduta. Contro Landolfi inoltre c’e’ anche la testimonianza del figlio di cinque anni che avrebbe visto la scena e l’avrebbe mimata ad una psicologa, durante l’audizione protetta. Il padre avrebbe preso in braccio Maria Sestina scaraventandola letteralmente giu’. La nonna dell’uomo, presente in casa quella sera, invece lo aveva scagionato. “Per paura” secondo i magistrati della Procura di Viterbo guidati dal Procuratore Paolo Auriemma, visto che Landolfi era stato violento anche verso l’anziana. Agli atti c’e’ una intercettazione nella quale la donna fa riferimento al momento in cui Sestina veniva buttata giu’ dalle scale. Andrea Landolfi, che lavora come operatore sanitario ed e’ indagato per omicidio volontario, ha un passato di violenze aggravato dal vizio del bere. Come hanno raccontato anche delle sue ex fidanzate, sentite come testi.

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