Poteri speciali per Roma, il parlamento punta al 2020

In occasione del 150° anniversario dell'unione di Roma all'Italia, "si faccia il salto di qualità" propongono dall'Osservatorio parlamentare per Roma

Poteri speciali per Roma, il prossimo anno potrebbe essere quello buono. Anzi, dovrebbe. Ne sono convinti i deputati e i senatori dell’Osservatorio parlamentare per Roma che ieri mattina in un convegno alla Camera hanno presentato una mozione – bipartisan come la composizione dell’organismo guidato da Maurizio Gasparri – perché in occasione del 150° anniversario dell’unione di Roma all’Italia, che cade proprio il prossimo anno, si colga l’occasione per il salto di qualità.

Leggi che permettano a Roma “di svolgere appieno il ruolo di sede delle istituzioni nazionali e delle rappresentanze internazionali, oltre che della Chiesa Cattolica”, ma anche mettere in campo un piano di “opere pubbliche e riqualificazione del tessuto urbano”, un progetto ‘green’ per la città, il rinforzo delle strutture d’accoglienza per il Giubileo 2025, iniziative culturali e scolastiche e persino un monumento celebrativo.

Magari immaginando, a contributo finanziario, di destinare una quota dei biglietti di musei e aree archeologiche romane, come propone un altro dei principali animatori dell’Osservatorio, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI).

“Arriviamo al 150° senza fare solo celebrazioni – ha detto Gasparri – ma anche lanciando iniziative normative utili alla città. Il 150° deve darci gli strumenti per i prossimi 150 anni. Altrimenti che classe dirigente saremmo? Oggi qui è venuta la città”.

Tra i relatori, dopo il contributo scientifico dei docenti universitari Beniamino Caravita (sulla legislazione su Roma Capitale) e Flavia Marzano (la città per statistiche), si sono alternati infatti rappresentanti della Chiesa Cattolica, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello e il segretario generale della Grande Moschea Abdellah Redouane, ma anche i vertici di Unindustria, Cgil, Camera di Commercio.

Assenti il governatore Nicola Zingaretti (in sua vece è intervenuto l’assessore Paolo Orneli, che ha garantito l’appoggio della giunta) e la sindaca Virginia Raggi, che ha inviato una lettera; in platea l’assessore capitolino Carlo Cafarotti, che però non ha parlato: “Avremmo gradito la loro presenza – ha rimarcato Rampelli – perché Roma non si può autoriformare”.

La sindaca però ha fatto sapere che sui poteri alla Capitale in Campidoglio “stiamo mettendo insieme gli ordini del giorno, che invierò direttamente al presidente Conte e ai presidenti delle Camere rappresentando al governo le richieste di Roma votate sostanzialmente da tutti i gruppi politici”. A loro volta rappresentati nell’Osservatorio, a partire dal Pd con Roberto Morassut (“E’ il momento di una discussione costituente per Roma”), ma anche LeU con Stefano Fassina (“serve una road map sistematica”) fino a +Europa: “Se non risolviamo la questione dei poteri – ha affermato Riccardo Magi – nel 2021 chiunque dovesse vincere non avrebbe possibilità e strumenti, e sarebbe uno scontro politico feroce quanto velleitario e inconcludente”.(fonte Ansa)

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014