Per Brambilla show a Montecitorio col maialino

L’ex parlamentare vuole mettere in luce le pessime condizioni di vita negli allevamenti. Pronte due proposte di legge

Michela Brambilla
Michela Brambilla col maialino, foto di Fausta Speranza

A spasso per il centro di Roma con un maialino, lo ha fatto l’ex parlamentare Michela Brambilla. “Sulla condizione dei maiali negli allevamenti italiani, in troppi hanno gli occhi, letteralmente, foderati di prosciutto”. . Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presentando a Montecitorio, due proposte di legge a sua firma.

“E’ ora di affrontare seriamente il problema di una vita, quella di tutti gli animali intrappolati, come fossero macchine o materie prime, nelle catene di montaggio delle filiere alimentari di massa, una vita che della vita ormai ha poco o nulla – sottolinea Brambilla – Basta con le fabbriche di carne senza il minimo rispetto per gli animali”

Una proposta è per la protezione dei suini, l’altra sull’obbligo di videosorveglianza nei macelli e negli allevamenti industriali – insieme con Simone Montuschi di “Essere animali”, associazione che ha svolto numerose indagini sotto copertura negli stabilimenti del nostro Paese.

Una selezione delle immagini più significative è stata mostrata nella sala stampa della Camera. E non solo: l’ex ministro, per dimostrare che i suini sono animali sensibili e intelligenti, si è presentata a Montecitorio accompagnata da un maiale al guinzaglio di nome Dior che ha richiamato l’attenzione dei media e dei cittadini.

“Certi orrori – afferma Brambilla – sono ormai ben documentati. Il caso dei maiali in Italia, allevati al 99 per cento con metodi intensivi, è emblematico. Ciò nonostante, ai problemi, etici e igienici, posti da questi allevamenti la politica non dà risposte, né a livello europeo (sarà interessante conoscere la posizione della nuova Commissione sull’Iniziativa dei cittadini per l’abolizione delle gabbie, che ha raccolto circa 1,6 milioni di firme) né a livello nazionale”.

“Con il mio progetto di legge sulla protezione dei suini intendo smuovere le acque formulando alcune proposte concrete: il divieto di allevare in gabbia le scrofe gravide e in allattamento, di praticare la castrazione chirurgica dei suinetti, di effettuare interventi di mozzamento di una parte della coda e di riduzione degli incisivi dei lattonzoli e delle zanne dei verri se non effettuati da un medico veterinario, con anestesia e somministrazione prolungata di analgesici”, conclude Brambilla.

Il testo stabilisce inoltre che i controlli annuali sul rispetto delle norme non riguardino “un campione statisticamente rappresentativo dei vari sistemi di allevamento”, come previsto attualmente, ma coinvolgano almeno “il 70 per cento dei suini”. allevati

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