Soldatessa suicida, allarme M5S: ennesimo caso

Nei mesi scorsi la Commissione Difesa aveva già avviato un'indagine conoscitiva sulla condizione militare riguardo all'operazione 'Strade sicure'

La giovane militare dell’Esercito che si è suicidata ieri nella stazione Flaminio della linea A metropolitana di Roma era originaria della provincia di Caserta, di Vitulazio. La soldatessa era in servizio di prevenzione all’interno della stazione di piazza del Popolo e si è tolta la vita in bagno con una delle armi di ordinanza, pochi minuti prima delle 9.

E’ l’ennesimo caso in due anni che riguarda militari in servizio nell’operazione ‘Strade Sicure’ e ora alcuni parlamentari M5s lanciano l’allarme. La Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio, come da prassi. La donna era una volontaria in ferma prefissata arruolatasi nel 2014 ed era in servizio in un reparto di Piacenza ma era distaccata a Roma per ‘Strade sicure’, l’operazione di vigilanza dei siti potenzialmente a rischio di attentati terroristici.

Di prima mattina, poco prima di entrare in servizio, vestita regolarmente in uniforme, la giovane è entrata nel bagno della stazione della metropolitana e si è sparata un colpo con la sua pistola. Anche se al momento sono ancora in corso accertamenti da parte dei carabinieri, sembra confermato che si sia trattato di un suicidio. E nella lunga lettera, che è stata posta sotto sequestro, ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a togliersi la vita. Che sarebbero di natura personale.

I senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa di Palazzo Madama, parlano di “fenomeno tragico e inaccettabile che richiede provvedimenti immediati da parte della Difesa a tutela del benessere del personale impiegato in questa come in tutte le operazioni, in patria e all’estero. Una tematica da sempre al centro dell’azione politica del M5S che su questo ha condotto indagini conoscitive in Parlamento e proposto leggi sul sostegno psicologico militare”.

Per il presidente della Commissione Difesa della Camera, Gianluca Rizzo, “di fronte a un dramma del genere l’unica cosa che come rappresentanti della politica abbiamo il dovere di fare è aumentare l’ascolto verso i nostri ragazzi e ragazze in divisa e, più in generale, nei confronti del disagio delle giovani generazioni per evitare che tragedie del genere si ripetano”.

La deputata di Forza Italia, Elvira Savino, dopo aver espresso vicinanza alla famiglia della militare, ha aggiunto, attaccando il M5S: “Non si conoscono ancora i motivi che hanno portato la giovane militare a questo gesto estremo, si parla forse di ragioni sentimentali, – continua Savino – eppure il M5S, a pochi minuti dalla notizia della tragedia, non ha esitato a farne risalire la causa all’operazione Strade Sicure dell’Esercito Italiano, una strumentalizzazione che ci lascia davvero sdegnati”.

Nei mesi scorsi la Commissione Difesa, aveva già avviato un’indagine conoscitiva sulla condizione militare riguardo all’operazione ‘Strade sicure’. Il dibattito era stato infatti sollevato già dopo altri casi come quello dello scorso anno, quando a togliersi la vita era stato un caporal maggiore. Il giovane, proveniente dal primo Reggimento Granatieri di Sardegna, era entrato in un bagno di Palazzo Grazioli portando con sé la pistola d’ordinanza e poi si era sparato alla testa. Nei mesi precedenti lo stesso gesto era stato commesso da un bersagliere di 29 anni, di Taranto, nella stazione metro di Barberini a Roma e un altro Granatiere di stanza a Spoleto si era invece impiccato mentre era in licenza dopo il periodo di servizio nell’operazione. Una serie di suicidi che lo scorso anno indussero l’allora ministro della Difesa Elisabetta Trenta ad annunciare un piano per incrementare il sostegno psicologico al personale militare e facilitarne i ricongiungimenti familiari.

 

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