“Il 15 febbraio sarò in piazza per dire mai più vitalizi!”. Lo scrive tutto in maiuscolo su Facebook la capogruppo in Regione Lazio del M5s Roberta Lombardi.
La consigliera penstastellata poi ricorda: “Era il 4 aprile del 2013 quando da portavoce MoVimento 5 stelle in Parlamento ho depositato alla Camera una proposta di legge a mia prima firma per il taglio degli stipendi e l’eliminazione dei vitalizi dei parlamentari: da allora molte sono state le battaglie che abbiamo dovuto affrontare dentro e fuori le istituzioni per quello che è stato bollato come un irrealistico provvedimento anti-casta e anti-sistema che molti pensavano, o speravano, naufragasse in una semplice proposta di bandiera su cui far caciara senza poi approdare di fatto sui tavoli decisionali. E invece avevano fatto male i conti: siamo andati al Governo e abbiamo fatto approvare l’abolizione dei vitalizi, sia alla Camera che al Senato, anche per i parlamentari eletti prima del 2013. Nulla di glorioso ma un semplice atto di civiltà in un Paese dove una persona ‘normale’ arriva a versare fino altre 40 anni di contributi per poter accedere alla pensione”.
“Ma con i privilegi – prosegue Lombardi – si sa che c’è sempre il rischio della Restaurazione: li cacci dalla porta e provano a rientrare dalla finestra. Ed è quello che potrebbe accadere il prossimo 20 febbraio al Senato con la sentenza della commissione contenziosa chiamata a pronunciarsi sul ricorso fatto da 700 ex parlamentari che rivogliono i vitalizi per un totale di 22 milioni di euro complessivi che invece potrebbero essere reinvestiti in servizi pubblici per i cittadini: asili nido, trasporti pubblici, prestazioni sanitarie. Una sentenza già scritta secondo alcune indiscrezioni, ma anche secondo il lampante conflitto d’interessi che la caratterizza, visto che a far parte della Commissione di Palazzo Madama sono senatori eletti prima del 2013 e quindi che hanno, letteralmente, tutto l’interesse a reintrodurre il (proprio) vitalizio”.
“Ed è proprio – conclude la consigliera regionale – per evitare questo scempio che sabato prossimo, 15 febbraio, dovremo essere numerosi in piazza davanti al Senato per dire insieme mai più vitalizi”