La necessità di mettere in sicurezza l’incrocio pericoloso tra Caffarella e Ardeatina

La triforcazione davanti alle Catacombe di San Callisto resta un mistero della mobilità capitolina: perché non metterla in sicurezza

C’è un incrocio, nel cuore archeologico della Capitale, che ogni romano ha percepito con inquietudine per almeno una volta nella vita. Siamo Tra sull’Appia Antica, all’altezza della bellissima chiesa del Domine Quo Vadis. Qui, provenendo da Porta San Sebastiano, si ha la possibilità di prendere tre strade: l’Ardeatina sulla destra, l’ingresso delle catacombe di San Callisto dritto e la prosecuzione dell’Appia Antica a sinistra.

Un incrocio pericolosissimo da ogni punto di vista: tanti turisti e passanti, infatti, devono attraversare la strada con l’accortezza – mai sufficiente, vista la pericolosità del punto – di guardare in tre direzioni differenti. Non solo. Per l’assenza di un marciapiede vero e proprio, i pedoni sono costretti a camminare quasi in mezzo alla carreggiata, con l’aggravante dell’alta velocità delle auto che transitano sull’Appia Antica in direzione centro.

Come racconta un tweet di denuncia di Andrea Castellani (la foto in copertina è sua), basterebbe poco per rendere più sicuro l’incrocio: illuminazione, strisce in termoplastico e attraversamento rialzato. Ad oggi, infatti, attraversare l’incrocio è pericoloso – come detto – per i pedoni, per le auto e per gli scooter – soprattutto per i mezzi provenienti dall’Ardeatina, schiacciati dai due fuochi dell’Appia Antica. Ma anche per le biciclette che passeggiano sull’Appia Antica e che si ritrovano macchine sfreccianti e un pericolo reale proprio a ridosso della chiesa Domine Quo Vadis.

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