Osservatorio Cottarelli: nel Lazio con 85.218 boom di dipendenti pubblici

Il 45 per cento nelle Partecipate, dai trasporti alla nettezza urbana, con scarsi livelli di efficienza. In Lombardia sono il 32 per cento.

Nel Lazio lavorano 85.218 dipendenti di enti territoriali (comuni, regione, province e società partecipate da queste tre istituzioni). E 46mila se si escludono i dipendenti delle società di servizio (trasporti, nettezza urbana e altri). Sono troppi, secondo un recentissimo rapporto dell’Osservatorio sui Conti pubblici italiani diretto da Carlo Cottarelli: una media di 14,4 dipendenti per ogni mille abitanti, più della media nazionale che è di 11 dipendenti.

In paragone, in Puglia i dipendenti sono 7,5 per mille, in Piemonte 8,5, in Veneto 8,8, in Lombardia 9,3, e via dicendo. Il confronto con la Lombardia è cruciale: è vero che la spesa è più alta (1,8 miliardi in Lombardia contro 1,4 miliardi nel Lazio) ma va considerato che la popolazione che vive nella regione del nord è quasi il doppio di quanti abitano sulle sponde del Tevere (10,1 milioni contro 5,8) il che porta le media pro capite della spesa a essere molto maggiore nella regione che ha come capoluogo Roma rispetto a quella imperniata su Milano, dove i dipendenti sono ben 92mila (contro gli 85mila del Lazio). E questo in presenza di retribuzioni molto simili: 28.800 euro l’anno in media in tutti e due i casi.

Il problema quindi non è di retribuzioni, che sono allineate, ma semplicemente di numero dei dipendenti: secondo l’Osservatorio per poter allineare il rapporto spesa/effettivi al paramento medio nazionale – oltre che ad una serie di altri standard elaborati dall’Osservatorio sempre tendendo presenti popolazione, Pil regionale, reddito pro capite, perfino numero degli anziani e conformazione del territorio – occorrerebbe tagliare oltre 3600 addetti dagli organici. Ciò permetterebbe di risparmiare oltre 105 milioni l’anno, quasi l’8% di quanto oggi si spende. Il personale è troppo corposo, insomma, e questo soprattutto per i recenti gonfiamenti dei dipendenti delle società partecipate, che con quasi 40mila addetti rappresenta il 45% dei dipendenti pubblici locali nel Lazio.

Una quota essa stessa abnorme se si pensa che nella solita Lombardia i dipendenti delle municipalizzate e regionalizzate non
superano il 32% del totale. Certo, conclude il rapporto, parlando di livelli occupazionali è sempre complesso qualsiasi discorso di riduzione. Ma intanto si potrebbe procedere con più stringenti criteri di lotta all’assenteismo e di miglioramento della produttività e della qualità del servizio.

Giovanni Bollini

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