Se le buche (non) sono colpa del Buon Dio ma della scarsa cultura

L’associazione dei produttori di bitume: pioggia e clima ostile non c’entrano un bel niente. Basta saper fare le cose come si deve

(immagine di repertorio)

Per sconfiggere la piaga delle buche basta poco, davvero poco. Così poco che a Roma è quasi impossibile. Il perché del disastro romano, lo spiega bene la Siteb, l’associazione dei produttori di bitume, che sul suo sito scrive.
“Le buche rappresentano senz’altro un grave problema per la sicurezza di tutti, dai pedoni agli automobilisti, ma in particolare per ciclisti e motociclisti ai quali possono provocare rovinose cadute, anche con gravi conseguenze, o costringerli a repentini cambi di traiettoria che nel traffico possono risultare altrettanto pericolosi. Ma perché si formano? Certamente non si può dare la colpa delle buche sempre e solo alle piogge e all’inverno inclemente. E’ una questione di cultura tecnica e di corretto approccio al problema. Le buche non si devono formare! Se ciò avviene è evidente che qualche cosa non funziona come dovrebbe! Purtroppo sembra che alle buche ci siamo tutti stranamente abituati. Diamo ormai le buche per scontate e non ci indigniamo come invece dovremmo e come fanno i turisti che giungono in Italia da altri paesi dove, come sappiamo, le buche sono eccezioni e non la norma, anche con condizioni climatiche ben più rigide e severe delle nostre”. Facile no?

Pensare che proprio ieri l’Ispra ha fatto il conto del disastro buche.  Sono 136 le nuove voragini che si sono aperte sul suolo di Roma nei primi 10 mesi del 2018.  Già al 31 marzo del 2018 il numero delle buche nel territorio capitolino era più che raddoppiato su base annua, passando da 21 a 43. “Roma continua a sprofondare – si legge nella nota – basti pensare che negli ultimi 8 anni il numero medio degli eventi romani è cresciuto in maniera esponenziale: da 128 voragini (16 eventi ogni anno) a più di 720 (oltre 90 all’anno)”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014