La nuova moda fra sacro e profano
Immagini religiose, frasi prese dal Vangelo, gioielli come rosari, croci più ex voto, santi e martiri in prima fila. Questi sono i nuovi trend della moda

Capita spesso nelle ultime collezioni di fashion, ultra trendy, che i richiami al sacro facciano da sfondo a stampe per abbigliamento e accessori.
Un mix tra sacro e profano che cerca di trovare un giusto ed accettabile equilibrio.
Porta bandiera di questa impensabile trasgressione sono indubbiamente D&G, che in Sicilia fanno sfilare la “Santa Borsa” e a Napoli l’esatta riproduzione dell’abito di S. Gennaro!
La moda insolente e ribelle usa, così la sacralità come promotore per essere evidenziata ed esteriorizzata al massimo.
Questo equilibrio/disequilibrio lo troviamo nelle riviste di moda dove senza preavviso e con notevole stupore, puoi trovare una modella che presenta una borsa dall’interno di una chiesa; oppure un abito d’ispirazione monacale davanti ad un’immagine sacra.
Altrettanto scioccante è il party di presentazione dei nuovi modelli con luci psichedeliche e balli sfrenati, dove la didascalia si sofferma e descrive con dovizia di particolari la location: un monastero.
Così pure i bellissimi anelli d’oro o argento, ciascuno dei quali porta cesellata una scritta e le scritte sono sette, perché sette sono i doni dello spirito santo, di volta in volta, incisi!
Poi le frasi, i pay off che non inventano nulla, ma si rifanno ai testi del Vangelo, le collane e i bracciali che sono veri e propri “rosari”.
Se al momento pare che la moda voglia creare solo il contrasto tra sacro e profano, uno sguardo più indulgente tende a vedere rivalutata la dimensione religiosa che c’è nel vissuto di ognuno di noi.
E’ come un andare a rivivere luoghi vissuti e così gli stessi luoghi vengono rivisitati come luoghi nuovi agli occhi dei giovani catecumeni che rimangono affascinati da rappresentazioni di un mondo religioso che immaginano stanco e lontano. Invece scoprono che può diventare fonte d’ ispirazione per un nuovo modo di comunicare.
Peccato, però che una mise “sacrè” abbia solo ed esclusivamente un valore economico e modaiolo!
Silvia Trevisan