Pmi tartassate dal fisco.Iniziano a guadagnare dal 18 settembre
Gli imprenditori lavorano per lo Stato


Da inizio anno a oggi, artigiani, pmi e commercianti della Capitale hanno lavorato solo per pagare le tasse. E continueranno a farlo fino al prossimo 18 settembre.
Nove giorni in meno rispetto al 2014 quando avevano, invece, conquistato il triste primato di imprese più tartassate d’Italia. Una buona notizia, dunque, per le imprese romane: il peso fiscale (Total tax rate) si è leggermente alleggerito rispetto a un anno fa. É quanto emerge dal secondo Rapporto sul fisco della Cna, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.
Ma le belle notizie finiscono qui. Nella capitale tasse, tributi e imposte pesano ancora tanto e Roma resta comunque ai primi posti per pressione fiscale e segue di poco le più tartassate Reggio Calabria, Bologna e Napoli.
Alla fine, la domanda più importante di tutte: nel 2015 quanto rimarrà alle imprese romane dopo aver pagato tasse, contributi e oneri?
La risposta? Su un reddito d’impresa di 50mila euro restano 14.154 euro – rispetto ad una media nazionale di 18.930 euro – 1.279 euro più del 2014 ma ben 2.985 euro meno del 2011.
In pratica il 71,7% del reddito finisce al fisco (era il 74,4% l’anno scorso), contro una media nazionale del 62,2%. Circa metà (36,3%) di queste tasse e imposte finisce nelle casse di Comune e Regione (14.098 euro solo per Imu, Tasi e Tari). (G.I.)