Confindustria, “Italia ferma e governo ipoteca conti pubblici”

Il centro studi degli industriali azzera le previsioni per il Pil 2019. Ma Tria su deficit assicura: "E' sotto controllo, ma dobbiamo tagliare il debito"

(immagine di repertorio)

Confindustria azzera le previsioni per il Pil 2019 e vede un’Italia “ferma” sulla quale pesano anche “una manovra poco orientata alla crescita” e “il progressivo crollo della fiducia delle imprese”. Per gli industriali, quest’anno “la domanda interna risulterà ferma e una recessione potrà essere evitata solo grazie all’espansione della domanda estera”.

E se Reddito di cittadinanza e Quota 100 “daranno un contributo, seppure esiguo, alla crescita”, allo stesso tempo “hanno contribuito al rialzo dei tassi sovrani e al calo della fiducia, con un impatto negativo sulla crescita”.

Sul fronte del lavoro, inoltre, “non c’è un’inversione di tendenza”. “Il Governo ha ipotecato i conti pubblici e non ci sono scelte indolori”, avverte infine Confindustria, sottolineando il “bivio” tra “rincaro Iva” o “far salire il deficit pubblico al 3,5%”.

E sul deficit interviene il ministro dell’Economia Giovanni Tria che assicura: “E’ sotto controllo, ma dobbiamo tagliare il debito”. Dal Forum di Boao, in Cina, il ministro spiega che non è possibile “avere una stretta alle nostre politiche fiscali a causa della recessione”.

Mentre per il governatore di Bankitalia Visco, in Italia “sono urgenti interventi volti a contrastare più efficacemente il rallentamento economico e l’aumento della povertà”. Ma per creare opportunità di lavoro stabili “le misure tradizionali di tipo redistributivo devono affiancarsi a riforme strutturali”. E “occorre assicurare la stabilità finanziaria, avendo una strategia chiara e credibile per la riduzione del debito”.

Intanto dalla Bce si aspettano che la crescita dell’Eurozona “ritorni gradualmente” a un ritmo vicino al suo potenziale, anche se i rischi “rimangono orientati al ribasso”. Per questo motivo, ha detto presidente Mario Draghi, “la nostra politica monetaria rimarrà accomodante e risponderà a qualsiasi cambiamento nelle prospettive d’inflazione”. La Bce segnala “un peggioramento persistente della domanda estera. Ma non ha ancora “contagiato quella interna”.

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