Famiglia Cristana difende elemosiniere, “prima le persone”

"La Chiesa fa quello che lo Stato dovrebbe fare e non fa", ha detto il direttore don Rizzolo. E sul palazzo occupato, "bisogna risolvere l'emergenza abitativa a Roma"

“L’elemosiniere del Papa ha agito direttamente perché a livello istituzionale non sono arrivate risposte. Prima vengono le persone, poi a livello normativo le cose si possono aggiustare”. Don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

“La Chiesa – ha detto – fa anche quello che dovrebbe fare lo Stato e in realtà non fa, ad esempio per quanto riguarda l’emergenza abitativa. E’ molto più facile fare il critico che mettersi a fare qualcosa. Il critico fa le pulci a ogni cosa, però lui non è in grado di fare nulla né di agire, è un modo per difendere se stesso”. Secondo il direttore di Famiglia Cristiana, “la Chiesa in questo caso ha agito, ora bisogna trovare il modo per ripristinare la legalità che non vuol dire semplicemente pagare le bollette arretrate”.

Sulle critiche al cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco che ha fatto riallacciare l’elettricità in uno stabile occupato di via Santa Croce in Gerusalemme, a Roma, don Rizzolo ha spiegato che “il problema non è politico, è un problema concreto, pratico”.

“La Chiesa – ha affermato – è da anni che sta aiutando queste persone e di fronte all’emergenza prima ha cercato la via istituzionale, non essendo arrivata alcuna risposta ha pensato di agire direttamente. Prima vengono le persone, poi a livello normativo le cose si possono aggiustare”.

“Attacchi alla Chiesa? – ha proseguito – Chi sta facendo qualcosa per aiutare le persone in difficoltà è la Chiesa. La Chiesa fa anche quello che dovrebbe fare lo Stato e in realtà non fa, ad esempio per quanto riguarda l’emergenza abitativa. Dire che la Chiesa non faccia niente è una polemica che mi sembra artificiosa”.

“E’ molto più facile fare il critico che mettersi a fare qualcosa – ha rilevato il direttore di Famiglia Cristiana -. Il critico fa le pulci a ogni cosa, però lui non è in grado di fare nulla né di agire, è un modo per difendere se stesso”.

“La Chiesa in questo caso ha agito, ora bisogna trovare il modo per ripristinare la legalità che non vuol dire semplicemente pagare le bollette arretrate, ma si tratta di risolvere l’emergenza abitativa a Roma – ha aggiunto -. Sono anni che gli inquilini chiedono di poter vedersi assegnata la possibilità di abitare in quello stabile, regolarizzandosi e pagando le utenze. Il discorso politico è una conseguenza logica, ma non è la motivazione per cui il cardinale ha agito, la motivazione dell’azione era aiutare le persone”.

Sullo striscione di Forza Nuova con la scritta “Bergoglio come Badoglio”, don Rizzolo ha riconosciuto che “è innegabile che esista un attacco di una certa destra nei confronti del Papa. Magari il questore poteva verificare se fosse legittimo lasciare quello striscione oppure toglierlo, visto che gli striscioni contro Salvini ai suoi comizi vengono tolti”.

“Ma questo è una battuta, in questo caso Salvini non c’entra – ha proseguito -. La lettura che ne faccio è più ecclesiale che politica. Papa Francesco sta cercando di riportare il vangelo e Gesù al centro della vita cristiana. Questo viene prima di ogni principio e ogni regola”. “Quindi chi è rassicurato dalle regole, dalle leggi che sono fatte dagli uomini si trova un po’ in difficoltà”, ha detto il direttore di Famiglia Cristiana, secondo cui “questa è la scusa per attaccare il Papa. Questo viene sostenuto e affiancato da una destra piuttosto estrema che ha una mentalità statalista, per cui le interferenze di qualunque genere non devono esserci”. “Gli argomenti di chi porta avanti questa tesi sono piuttosto deboli – ha concluso Rizzolo -. All’interno della Chiesa c’è certamente un dibattito, ma Papa Francesco continua ad essere amato e apprezzato”.

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