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La Celsa: parcheggio ancora devastato dal vecchio rogo

La Celsa: nell'agosto 2018 fu un inferno di fiamme e fuoco. Rimosse le carcasse delle auto restano i segni e i residui carbonizzati. Uno shock infinito

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Vi ricordate che più volte abbiamo parlato del parcheggio di “La Celsa” e dell’incuria che da sempre l’accompagna?

Vi abbiamo raccontato del rogo che il 1° agosto ’18 ha distrutto 5 auto e messo in crisi l’intera struttura. Poi, in gennaio, abbiamo documentato la rimozione in vergognoso ritardo (5 mesi dopo il rogo) delle macchine accartocciate. Dalle nostre foto erano ben evidenti i danni prodotti dalle fiamme e i residui lasciati dai veicoli bruciati. Ci voleva poco a cancellare i drammatici segni e a togliere dagli spazi quei penosi resti! Macchè.

E’ ancora tutto lì come prima. Nemmeno un colpo di ramazza per liberare i parcheggi e renderli fruibili agli automobilisti che tutti i santi i giorni ne hanno un disperato  bisogno. Il problema profondo è il menefreghismo radicato che si esprime con questa e tante altre oscenità cittadine. Nessuno è responsabile di nulla. E quindi, secondo logica, la “colpa” cade nel vuoto. Troppe cose seguono, ormai, questo andazzo nella Capitale. E i risultati si vedono, si patiscono e si pagano.

Ovviamente quei posti auto non possono essere usati: 1° per gli ingombri carbonizzati, 2° per un senso di disgusto e fastidio che spinge il guidatore lontano dalla scena e dalla fuliggine. I media hanno un compito ben preciso: informare e denunciare. Ma qualche addetto ai (non) lavori leggerà queste righe e si farà carico dei dovuti interventi? Visti il troppo malandare capitolino, cominciamo a dubitare, seriamente, della loro attitudine a sfogliare i giornali o a scorrere il web.

Chissà se il vice premier Salvini indossata la casacca del “netturbino” anti degrado riuscirà nella titanica impresa?

…Tu (Salvini)… almeno tu nell’universo… (fai qualcosa ndr)

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