Buona Pasqua con il sole e con una ritrovata libertà di movimento. Ma teniamo un posto nei nostri pensieri per chi a pochi chilometri da noi sta vivendo l'incubo di una guerra crudele e sanguinaria
Una Pasqua col cielo sereno e tanta voglia di muoversi e far festa.
Dopo 2 anni di chiusure a ripetizione improvvisamente ci sentiamo rinati e senza vincoli.
Davanti a questi giorni di vacanza pare che tutto quello che fino a ieri ci angosciava abbia perso di intensità e di inquietudine.
Godiamo per questo momento di “dimenticanza” come se fosse il più grande regalo che ci potesse capitare.
Poco lontano da noi i boati dei cannoni continuano il loro cadenzato martellamento. Forse non ce ne rendiamo conto, ma mai come ora, negli ultimi 80 anni, siamo stati vicini alla guerra. Quella vera, quella che può toccare anche noi.
Oggi è un giorno di festa e questo ci deve rasserenare e far sperare in periodi migliori.
Un pensiero però, a chi non riesce più nemmeno a immaginare il significato di festa, lo dobbiamo esprimere almeno sottovoce.