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Casapound, Facebook ci censura. Ma il social, violate norme

Il movimento neofascista accusa: "Chiusi i profili personali di molti dirigenti". Intanto torna online la pagina di Caio Giulio Cesare Mussolini

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“Ci oscurano in vista delle elezioni europee”. Questa la denuncia mossa da CasaPound nei confronti di Facebook, il social network accusato dal movimento neofascista di aver censurato i profili personali di molti dei propri dirigenti, dal presidente Gianluca Iannone ai consiglieri comunali Andrea Bonazza, Maurizio Ghizzi e Fabio Barsanti.

Il social replica a stretto giro sottolineando che “quando una pagina o una persona infrange ripetutamente queste regole, come capitato in questo caso, la rimuoviamo”.

“Sono passati solo quattro giorni dalla notizia dell’avvenuto deposito del simbolo di CasaPound Italia, che concorrerà alle elezioni europee del 26 maggio con una propria lista presente in tutte le circoscrizioni elettorali – si legge sulle pagine del Primato Nazionale, l’organo di stampa di CasaPound -, e la task force italiana dei censori di Facebook non ha perso tempo e ha iniziato a mietere le prime vittime, cancellando sistematicamente gli account personali dei maggiori esponenti di CasaPound Italia”.

Mentre i profili pubblici sono ancora online, risultano inesistenti invece le pagine private di alcuni rappresentanti di spicco del movimento, compresi quelli di alcuni candidati, da Giorgio Ferretti (Ascoli Piceno) a Mario Eufemi (Nettuno).

“E’ chiara la presenza – spiega l’articolo – di un disegno ben preciso che mira a cancellare le voci dissonanti rispetto alla narrazione dominante”. “L’aspetto certamente più grave, al di là di quello prettamente censorio – continua – è l’assenza di motivazioni alla base di queste mosse draconiane, oppure la totale pretestuosità delle stesse. Questi provvedimenti risultano ancora più inaccettabili perché in alcuni casi vanno ad inserirsi in campagne elettorali già attive – come ad esempio a Nettuno – e in altri casi colpisce consiglieri già eletti andando a ledere le libere scelte del corpo elettorale”.

E proprio sul tema della censura, oggi il candidato di Fratelli d’Italia alle Europee, Caio Giulio Cesare Mussolini, ha annunciato di essere “tornato online”, dopo alcuni giorni di sospensione, probabilmente a causa del cognome.

“Facebook ha di fatto ammesso l’errore”, dice annunciando un’azione legale nei confronti del social network “per discriminazione”. Intanto ieri il consiglio comunale di Salò, comune in provincia di Brescia dove avevano sede i ministeri più importanti del regime guidato dal duce dopo l’armistizio, ha respinto la richiesta presentata da un consigliere di minoranza per la rimozione della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. (fonte Ansa)

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