Una riduzione di pena di 5 mesi, quindi, rispetto alla pena di 11 anni e 4 mesi stabilita con la sentenza d'appello bis.
La procura generale ha chiesto 10 anni e 11 mesi per Gabriel Natale Hjorth, imputato nel processo d’appello ter per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati di Roma. Una riduzione di pena di 5 mesi, quindi, rispetto alla pena di 11 anni e 4 mesi stabilita con la sentenza d’appello bis. Per Hjorth l’accusa è di concorso anomalo in omicidio. Il nuovo processo d’appello è stato disposto dalla Corte di Cassazione, che lo scorso marzo aveva annullato con rinvio la sentenza d’appello bis impugnata, agli effetti penali, limitatamente al trattamento sanzionatorio di Hjorth, dichiarando la definitività della parte della sentenza riguardante la relativa responsabilità. Finnegan Lee Elder, il giovane che materialmente uccise il carabiniere con 11 coltellate, è stato già condannato agli effetti penali con sentenza definitiva a 15 anni e 2 mesi.
Nel ripercorrere alcuni aspetti della vicenda, questo pomeriggio il procuratore ha affermato che “una persona ancora giovane è stata ammazzata, provocando un danno ai suoi familiari. Cerciello Rega aveva anche una madre, e con un genitore che vede ammazzare il proprio figlio, a prescindere dalla modalità, stiamo invertendo l’ordine naturale delle cose. Sono i figli che devono dare funerale ai genitori, non il contrario. Questo quindi è un fatto gravissimo”. Nella vicenda, Hjorth, secondo quanto ribadito dal Procuratore generale, “è protagonista criminale. È lui che cerca la droga a Trastevere, è lui che fa la proposta estorsiva, è lui che perlustra il luogo dove doveva avvenire l’incontro”, e dove si è poi consumato l’omicidio. Hjorth, inoltre “è conscio che Elder porta una lama di 18 centimetri e non dice niente”, ha affermato il rappresentante dell’accusa durante la requisitoria. Tenuto conto delle motivazioni fornite dalla Cassazione, la richiesta della pena, ha spiegato il Pg, è di “poco inferiore a quella irrogata nella sentenza d’appello bis”, anche se è “decisamente bassa per un fatto di questo genere”. La sentenza dell’appello ter è attesa per il prossimo luglio.