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Ostia: pg Cassazione chiede conferma mafia per i Fasciani

Al vaglio la posizione del patriarca Carmine

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E’ da confermare secondo la procura generale della Cassazione la sentenza della Corte d’appello di Roma del 4 febbraio scorso, che ha condannato i Fasciani di Ostia a vario titolo per associazione mafiosa e di altri reati aggravati dall’uso del metodo mafioso. Il sostituto pg Pietro Gaeta ha chiesto alla seconda sezione penale della Cassazione di respingere i ricorsi del ‘patriarca’ Carmine Fasciani, condannato ad oltre 27 anni, della moglie Silvia Franca Bartoli (12 anni e 5 mesi) e concordando con il ricorso del pg di Roma che chiede di aggravarne la posizione delle figlie Sabrina e Azzurra (cui la Corte d’appello della Capitale non aveva riconosciuto un ruolo apicale nell’associazione) ha sollecitato un appello ter. Sono 12 in totale le posizioni al vaglio della Suprema Corte. S

Sugli imputati gravano condanne d’appello per oltre 150 anni. Tra i ricorrenti Alessandro Fasciani cui in appello sono stati inflitti 10 anni e mezzo, e il padre Terenzio 8 anni e mezzo. E’ la seconda volta che il processo arriva in Cassazione: nel 2017, la Corte – come richiesto dal pg Gaeta che anche in quell’occasione sosteneva l?accusa – dispose un appello bis al fine di riprendere in considerazione l’accusa di mafia, poi riconosciuta in appello. L’udienza va avanti con le arringhe delle numerose parti civili, tra cui Comune di Roma, Regione Lazio e Libera, e dei difensori. Ma il presidente del collegio, Giovanni Diotallevi, ha gia’ comunicato che la sentenza non sara’ emessa oggi.

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