Categorie: Economia urbana

Benzina self schizza sopra i 2 euro, stangata ferma anche la pesca

Per le famiglie è un salasso da 525 euro l'anno

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Non si fermano le brutte notizie per gli automobilisti al distributore di benzina. Con la corsa dei prezzi dei carburanti che ormai sembra inarrestabile i listini della verde oggi sono arrivati addirittura a sfondare la soglia dei 2 euro a litro, con pesanti ripercussioni non solo per le tasche degli italiani che si spostano in macchina o in moto, ma anche per la filiera produttiva. Tanto che il settore della pesca ha avviato ufficialmente uno stato di agitazione.

Ma il ministro delle infrastrutture e della mobilita’ sostenibile Enrico Giovannini ha assicurato che il governo affrontera’ il problema del caro carburante. Le rilevazioni diffuse oggi come di consueto da Quotidiano Energia in base ai dati delle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, suonano un po’ come un bollettino di guerra.

Il prezzo medio nazionale della benzina praticato in modalita’ self sale infatti a 2,004 euro al litro rispetto agli 1,912 euro di venerdi’, con i diversi marchi compresi tra 1,994 e 2,032 euro al litro (no logo 1,971). Il prezzo medio del diesel self schizza invece a 1,901 euro al litro (venerdi’ era a 1,788) con le compagnie posizionate tra 1,881 e 1,977 euro al litro (no logo 1,891). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato arriva addirittura a 2,117 euro per litro rispetto ai 2,039 di venerdi’ scorso mentre la media del gasolio servito vola a 2,019 euro al litro (venerdi’ 1,921). Per le tasche delle famiglie, e’ l’allarme dei consumatori, questi ultimi aumenti si traducono in una stangata da oltre 500 euro: esattamente 525 euro in piu’ all’anno per chi ha auto a benzina e 558 euro in piu’ in caso di auto diesel secondo i calcoli di Assoutenti.

Oggi infatti, spiegano, un litro di benzina costa in media il 28% in piu’, mentre per il gasolio si spende addirittura il 32,4% in piu’ e questo significa che per un pieno di verde occorre mettere in conto una maggiore spesa da 21,9 euro, mentre un pieno di gasolio e’ rincarato di 23,2 euro. Il presidente dell’Unione nazionale consumatori parla invece di “una speculazione bella e buona” con rialzi “del tutto ingiustificati” visto che “le quotazioni internazionali del petrolio stanno volando – spiega Massimiliano Dona – solo sulla base dell’ipotesi di uno stop dell’import dalla Russia che per il momento non c’e'”.

“L’aumento dei prezzi del carburante e’ un problema drammatico, abbiamo messo gia’ in campo molte azioni per ridurre l’impatto dei prezzi dell’energia elettrica sulle famiglie, affronteremo anche questa tematica per tentare di risolverla” assicura il ministro Giovannini. Ma la situazione si fa comunque tesa: i pescatori di Chioggia, che questa settimana non sono usciti in mare, hanno fatto sapere che ‘rimetteranno’ idealmente nelle mani del sindaco, le proprie licenze di pesca, in segno di protesta per il caro gasolio. “E’ fondamentale che il Governo intervenga e lo faccia velocemente. Il blocco improduttivo delle marinerie ci porta realmente verso una situazione di estrema gravita’” ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia assicurando tuttavia che da parte del suo ente “garantisco totale e piena disponibilita’ a portare avanti l’istanza che viene dal mondo della pesca”.

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