Categorie: Economia urbana

Mobilità: Patanè revoca il contratto per il parcheggio Arnaldo da Brescia

Lettera dell'assessore alle ditte che possono fare ricorso entro fine mese per la costruzione dell’opera ferma da oltre dieci anni

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È partita dal Campidoglio la lettera di revoca ai concessionari del parcheggio di lungotevere Arnaldo da Brescia. Ovvero di «decadenza della convenzione stipulata tra il Comune di Roma e le società Co.Ge.Sa srl e Park Nove srl… avente per oggetto la concessione del diritto di superficie su un’area di proprietà comunale e del relativo sottosuolo per la realizzazione di un parcheggio». E dopo aver ripercorso un po’ questa storia, si parla di contegno «inerte» delle concessionarie che non può tradursi in «un’inerzia sine die dell’amministrazione», mentre «non è più tollerabile un ulteriore decorso del tempo, anche in considerazione del degrado che l’area di cantiere inevitabilmente produce e dei gravi disagi alla circolazione che da anni si registrano». 

La lettera – riportata dal ‘’Corriere della Sera’’ – porta la data del 18 febbraio: dal momento della ricezione i concessionari hanno 10 giorni di tempo, ovvero fino alla fine di questo mese, «per inviare scritti e documenti», oppure per fare ricorso al Tar. Ma dopo aver occupato quel tratto di lungotevere da oltre 14 anni, senza che mai vi sia stato un operaio al lavoro, ulteriore tempo sembra veramente troppo. 

Anche perché, prima di questa lettera di revoca, vi sono stati da parte dall’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, ben due ultimatum: il primo alla fine di novembre del 2021 e poi una diffida inviata il 7 gennaio di quest’anno in cui si concedevano ulteriori 10 giorni di tempo ai titolari della concessione per fornire le polizze fideiussorie e assicurative richieste, necessarie per iniziare i lavori. 

E come ha più volte detto Patanè, che intende rimettere ordine in tutta la questione dei parcheggi in sospeso, come è avvenuto per piazzale della Radio e per quello Cornelia in piazza dei Giureconsulti, «siamo determinati a dirimere definitivamente una situazione che è bloccata da tanti, troppi anni. Lo dobbiamo alla città e soprattutto ai residenti del centro storico e del Flaminio che avrebbero avuto assolutamente bisogno dell’opera». 

Dovrà quindi attendere ancora qualche giorno il sogno di tanti romani di vedere gli operai al lavoro, oppure di non vedere più i bandoni, prima gialli ed adesso verdini con la scritta «stiamo lavorando per voi», che sono lì da esattamente 5.115 giorni. 

Poi la prima soluzione è quella di tornare alla situazione precedente, ovvero alle aiuole e a un parcheggio a rotazione ed a raso, sicuramente utilissimo in una collocazione come quella a due passi da piazza del Popolo. E i lavori per ripristinare la situazione precedente, dovrebbero essere fatti «in danno» dai concessionari. 

Altrimenti, se mai si andrà avanti, l’ultimo progetto, il quarto, uscito dalla Conferenza dei servizi del 2017, prevede 182 posti, dei quali 100 box auto, 12 stalli e 69 a rotazione. Ma questo è un altro discorso.

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